La penna degli Altri 15/04/2010 11:20
Burdisso-Pizarro, grazie Inter!

LARGENTINO - Partiamo dal difensore. Burdisso ha contribuito senza ombra di dubbio a riportare la retroguardia giallorossa a livelli di rendimento più che accettabili. Rende alla grande da centrale e la Roma, che proprio allinizio di questa stagione ha dovuto registrare il calo di forma di Mexes, si è ritrovata tra le mani un giocatore di altissimo livello. E stato preso in prestito dal club di Moratti - che ci ha rinunciato dopo che Mourinho lo aveva classificato quale sesto centrale - per tappare i buchi eventualmente lasciati dalla coppia Juan- Mexes. O, se fosse servito, per giocare in entrambi i ruoli di terzino, posizioni che occupa comunque con disinvoltura.
Grintoso, freddo, tenace, abituato a correre per grandi traguardi: tutto questo è Nicolas Burdisso.
PRESTITO - Largentino, come detto, è a Trigoria in prestito. Alla Roma, per la stagione in corso, loperazione è costata allincirca 1,5 milioni di euro pari alla metà dellingaggio che lInter garantisce allargentino a fronte di un contratto con scadenza 2012. Burdisso inoltre, fa parte della cerchia di giocatori che Maradona tiene in considerazione per il prossimo Mondiale di Sudafrica. A fine anno tenerlo - o meglio acquistarlo, perché è la soluzione più gradita al giocatore e al procuratore Hidalgo - non sarà facile. La cosa sembrava fatta a gennaio: Burdisso alla Roma con Baptista in nerazzurro, ma laccordo non fu trovato. Lingaggio, per i parametri giallorossi, è da top player, e poi bisognerà parlare con lInter.
IL CILENO - Laltro asso proveniente dalla Pinetina ormai a Roma è di casa. David Marcelo Pizarro arrivò quattro anni fa, poco prima dellinizio della stagione 2006-2007. Anche lui fu giudicato di troppo, non da Mourinho però, bensì da Roberto Mancini. E allora la Roma, che già in lestate prima lo aveva cercato dallUdinese su espressa richiesta di Spalletti, non perse loccasione. Poco meno di tredici milioni - in due anni - spesi benissimo. Da allora il Peq è diventato uno dei migliori registi al mondo. Le basi cerano già, ma con gli anni è arrivata anche una maturità che prima non aveva; sia tecnica che umana. Protagonista finora di una stagione assolutamente da incorniciare, sembra praticamente nato col pallone tra i piedi. E daltronde, se arrivi a fatica a un metro e settanta, devi avere qualcosa più degli altri per giocare contro avversari alti anche 25 o 30 centimetri più di te (per non parlare del peso). Tecnica sopraffina e tempi di gioco, come lui pochi altri in circolazione. Ma allora tra Burdisso e Pizarro la vetta della Roma è firmata anche Inter? Sì, un po sì.
GLI EX MAI RIMPIANTI
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Nello stesso arco di tempo, da quattro anni a questa parte, da Pizarro in poi, Roma e Inter hanno avuto molto a che fare tra di loro. Sia sul campo con partite che sono valse campionati e Coppe, sia in fase di mercato. E mentre la Roma ha ottenuto due pedine fondamentali, lInter si è dovuta accontentare di Chivu e Mancini. Due considerati scarti, i nerazzurri, contro due che quando lasciarono Roma erano considerati pezzi pregiati. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: praticamente impossibile paragonare i rendimenti dei quattro da quando hanno cambiato maglia. Rinforzi veri i due attuali giallorossi, un po meno lattuale nerazzurro e il brasiliano passato al Milan. Chivu non ha mai trovato la continuità necessaria per dare il meglio, mai avuta tra laltro neanche nel periodo romanista. Non che sia uno scarso, ma tra lui e Burdisso...
Mancini invece è partito da Roma nel momento migliore della carriera. Nellepoca- Spalletti è diventato unala coi fiocchi, capace di fare gol oltre che ubriacare gli avversari e dare equilibrio alla fascia sinistra. E allInter? Niente, zero, sparito. Inghiottito completamente da una rosa dove era uno dei tanti. Tanto da pensare a un certo punto a un possibile ritorno a Roma da figliol prodigo. Nulla da fare, anche perché i conti (economici) non sarebbero mai tornati. E allora la Roma ringrazia. Grazie Inter.