La penna degli Altri 07/04/2010 10:09

Bertolacci, dagli applausi del Lecce ai complimenti di Conti e Pradè

 A seguirlo, in tribuna, non c'erano i suoi fa­miliari: quel saluto particolare che ha indiriz­zato verso la tribuna quando è uscito dal cam­po lo ha rivolto al suo procuratore Lucci. «Mi segue in tutto e mi consiglia. Gli sono molto grato. Mio padre era al lavoro e mia madre ha seguito la partita in tv. Sì, nel corso della settimana avevo percepito l'intenzione di De Canio di farmi giocare. Però non l'ho detto nemmeno ai miei. Verranno allo stadio quan­do ci sarà la certezza che io gioco. Per ora va bene la tv». Una prestazione, la sua, caratte­rizzata soprattutto da sicurezza, col perfetto assist a Corvia per la rete numero due: «Cor­via era in una posizione migliore della mia per concludere l'azione e non ho avuto dubbi nel passargli la palla. Lui è stato bravissimo nello sfruttare l'occasione. Comunque, l'im­portante era far gol, indipendentemente dal nome del marcatore. La cosa che mi ha fatto maggior piacere sono stati i complimenti del mister, che pure era molto nervoso per il mo­do in cui la gara si era conclusa: tutti spera­vano di condurre in porto la vittoria».

Alla fine della gara di Empoli, Bertolacci è andato a Roma per una rimpatriata con i suoi vecchi compagni di gioco delle squadre del quartiere Eur in cui è nato, prima di passare, a dieci anni, nelle giovanili della Roma: «Ho solo 19 anni - dice - ma delle formazioni gio­vanili romaniste mi considero ormai un vete­rano, avendo giocato in tutte le categorie. La maglia giallorossa ce l’ho nel sangue ed aver potuto vivere questa esperienza in B con gli stessi colori è stata una cosa bellissima».

Naturalmente, in casa Roma continuano a seguirlo e tra i primi a chiamarlo, sabato se­ra, sono stati il ds Pradè e Bruno Conti. «Ora però devo continuare su questa strada per­ché sono solo agli inizi - dice Bertolacci - ho appena rotto il ghiaccio. Spero di avere altre occasioni sino alla fine del torneo».