La penna degli Altri 09/03/2010 10:29

Vediamo chi si stanca prima

Il Milan è bello e lieve sugli esterni e forte e resistente al centro, dove si appresta a chiudere le azioni altrui e ad aprirle proprie. Gli arbitri gli hanno dato una mano quando ne aveva bisogno ed eccolo, pettinato, tatuato e lanciato, pronto all’ultimo salto, favorito, tra l’altro, dal non dover incontrare l’Inter, compito che spetta alla Roma, che arbitrerà lo scudetto. Si ha la sensazione che il Milan abbia già detto addio alla per provare il tutto per tutto in campionato. L’Inter ha invece l’obbligo di andare sino in fondo o comunque di sprecare tutta la benzina che ha: è stata costruita anche per questo. L’Europa non avrà conseguenze per il Milan, potrebbe essere invece decisiva, in una maniera o nell’altra, per l’Inter. Sfinita se va avanti; depressa se resta fuori. La Roma deve difendere il terzo posto e guardare, da una posizione privilegiata, ciò che succede. Che sia appassita è evidente e bene ha fatto, secondo noi, Ranieri a cercare contro il Milan il male minore: si comportava così anche Capello, un punto in attesa di tempi migliori. Ora che ne ha tempo, dia uno sguardo alla preparazione: forse c’è bisogno di rimetterci mano. Sfrutti l’assenza di Coppe per ripetere schemi ed esercizi. Dia, eventualmente, giorni di libertà ai più affaticati. rappresenta da anni un caso clamoroso: non si ferma mai, eppure anche Achille qualche volta usciva senza lancia e scudo. Vanno recuperati Pizarro, Perrotta, Mexes, Menez. Utilizzati calciatori freschi come Motta, Tonetto (se possibile), Brighi, Baptista e Cerci. E’ rientrato Toni, che ha subito fatto capire quanto potrebbe dare. Sta per tornare il capitano, che, a guardare la classifica dei marcatori, sembra che faccia gol da casa. , Toni e gli altri potrebbero risultare utilissimi nelle ore decisive.

Reja era partito bene, nelle parole e nei fatti. Puntavamo sulla sua educazione e sulla sua esperienza. Ora non sappiamo che pensare. Le espulsioni danneggiano moralmente la truppa laziale e Zarate, già depresso di suo, vedendo il capo fuori, lo imita. La squadra cambia sempre assetto, come prima, solo che adesso, con Floccari, Ledesma, Biava e gli altri acquisti, e fuori all’Europa, è finito il tempo del tormento e dell’angoscia. La squadra ha bisogno di quiete e di semplicità. A partire dal vertice: Lotito e Reja devono dare l’esempio.