Parole colme dorgoglio per Stramaccioni, capace di vincere l'edizione grazie a una squadra di giocatori tutti romani, tranne un napoletano. «Non è stato facile, la Fiorentina fisicamente è molto più forte di noi, sono davvero una grandissima squadra e lo hanno dimostrato anche in finale. Ma abbiamo vinto e adesso ci godiamo il momento, senza perdere di vista l'obiettivo: far crescere il maggior numero di individualità, per dare a ognuno di loro la possibilità di fare il salto di qualità che merita. Non avremmo fatto un dramma se fossimo stati eliminati prima, ma siamo al settimo cielo e ci meritiamo il titolo. E' un torneo molto rappresentativo e adesso ricominceremo a lavorare».
Nel mirino, il campionato. «Certo, torneremo con la testa sul campionato per costruire, domenica dopo domenica, anche sull'onda di Arco, un bel campionato e qualcosa di importante. In classifica siamo messi bene, ma lo ripeto: dobbiamo puntare a voler creare una mentalità e dei giocatori pronti, adatti e consapevoli di quello che li aspetta. Ci sono elementi importanti che possono davvero scrivere il loro nome nel calcio che conta. La mia speranza chiosa Stramaccioni - è quella di poter leggere, tra qualche anno sulle distinte della finale di questa edizione, molti nomi della prossima serie A».
Roma-Fiorentina 1-0
ROMA ( 4- 4- 2): Pigliacelli; Sabelli, Amendola, Orchi, Caratelli; Falasca, Piscitella (27' st Barba), Bezziccheri (6' st Buscia), Caprari (43' st Bongiovanni); Ciciretti, Verre. Allenatore: Stramaccioni
FIORENTINA (4-3-3): David; Bittante, Biondi, Gonnelli, Rosaia; Empereur, Matos, Barbero; Da Silva (29' st Da Silva), Gioè, Grifoni. Allenatore: Guerri
ARBITRO: Gervasoni di Mantova Guardalinee: Lorenzi e Lex
MARCATORI: 30'pt Falasca
AMMONITI: Sabelli (R), Falasca (R), Buscia (R), Biondi (F), Rosaia (F) per gioco scorretto
NOTE: Spettatori 500 circa, angoli 5-3 Recupero: 2'pt 4'st. Miglior giocatore del torneo: Barbero (Fiorentina).
ARCO DI TRENTO - Arco è giallorossa. E' la Roma ad aggiudicarsi la 39ª edizione del Trofeo Città di ArcoBeppe Viola, piegando la Fiorentina 1- 0. Vittoria di misura, ieri, che vale tanto. Tantissimo per molti giovani pronti al grande salto. Per una squadra costruita sulla territorialità, sull'estro, su un gioco sempre delicato e veloce. A cinque anni dalla Roma di Okaka (ora azzurro nell'under 21), i giallorossi di mister Stramaccioni raggiungono così nell'albo d'oro, a cinque titoli, proprio i toscani e la Juventus, terzetto che rincorre il Milan, in testa con sei allori.
LA CRONACA - Gara veloce, piacevole, botta e risposta, pochi gol ma buone occasioni da entrambe le parti. La Roma - si sapeva - imposta il match sull'imprevedibilità dei singoli, capaci di regalare giocate improvise e, nel contempo, di gestire bene il ritmo. La Fiorentina risponde con uno schema più spregiudicato e capace, anche qui, di ordinare geometrie calibrate. Al fischietto c'è larbitro di serie A Andrea Gervasoni e, davanti ad uno stadio di Arco gremitissimo, parte meglio la Fiorentina. In particolare sono i soliti Grifoni e Matos, veloci ali nella logica del 4-3-3 di mister Guerri, a mettere in difficoltà la difesa giallorossa.
Il primo acuto è però giallorosso, al 17, quando Piscitella ci prova da fuori area ma la sua conclusione è debole e centrale. Risponde sullaltro fronte Matos, con un sinistro dal limite bloccato in sicurezza dal portiere Pigliacelli. Nei minuti successivi sale il ritmo della Roma. Al 21' è capitan Sabelli che scende di prepotenza sulla destra e mette al centro un pericoloso cross sul quale interviene, però, molto bene il difensore viola Bittante. Poi è ancora Piscitella, sulla sinistra, a metterla dal fondo e creare il primo vero pericolo, ma Bezziccheri non riesce a deviare in rete da ottima posizione. Brivido. Che si ripete alla mezz'ora: lepisodio che decide il Beppe Viola inizia con una veloce ripartenza capitolina con Caprari. La palla arriva a Bezziccheri, la punta giallorossa fa partire un gran tiro che si stampa sul palo, sulla sfera interviene Falasca, il quale controlla e deposita in rete da due passi. Gioia tra i monti. Quattro minuti dopo la Roma ha la palla per il raddoppio: ancora con Falasca che serve Bezziccheri, ma il centravanti giallorosso fallisce lappoggio in rete a meno di cinque metri dalla porta di David.
LA RIPRESA - Nella ripresa, viola all'arma bianca. Cè subito larrembaggio per il pareggio, con Matos che si incunea in area, senza però trovare lo spazio per la battuta a rete. I giallorossi si fanno avanti con un'incornata di Falasca e con un tiro di Caprari, entrambi alti. La Fiorentina rosicchia metri e mette spesso alle strette i giallorossi. Al 27 sul preciso colpo di testa di Gonnelli i toscani urlano al gol, ma capitan Sabelli è appostato sul palo e sventa il pericolo. Con landare dei minuti le folate dei fiorentini calano di intensità e la Roma ha con Caprari e Buscia un paio di occasioni in contropiede. Al 40' David è miracoloso nel respingere di piede il tiro di Buscia. Il portiere viola tiene in vita le speranze toscane, ma la fatica si fa sentire, i minuti passano e i ragazzi di Guerri lasciano che si chiuda il sipario giallorosso.