La penna degli Altri 16/03/2010 10:07

Roma, perché ti fai riprendere?

Le due partite con il Panathinai­kos, le rimonte subite in campiona­to a Cagliari, e domenica scorsa a Livorno costituiscono or­mai più di un campanello d’allarme. Difficile, se non impossibile, indi­viduare un solo motivo per spiegare come mai questa Roma che pure sta disputando un campionato da to­gliersi il cappello, non riesca a esse­re una squadra-squadra fino in fon­do.

Forse il motivo principale è nel dna di questa Roma che come grup­po complessivamente è lo stesso da qualche anno a questa parte. Già negli anni passati c’era stata più di un’indicazione in que­sto senso, cioè l’inca­pacità di saper gesti­re un risultato. Questa Roma, e lo diciamo come un autentico complimento, è una squadra abituata a giocare a calcio, a cercare di anda­re a fare gol come diceva Luciano Spalletti. E questa lodevolissima abitudine, nel momento in cui la si­tuazione di risultato potrebbe sug­gerire di gestire, far trascorrere il tempo, speculare, si trasforma in paura di vincere, incapacità di ral­lentare i ritmi, in errori che costano i tre punti. La Roma, insomma, per essere la Roma non deve snaturar­si, deve continuare a giocare e cer­care il gol. Altrimenti sono guai, lo dicono i fatti.



L’altra spiegazione più gettonata è quella della stanchezza. Che, per carità, ci può stare, visto che la Ro­ma ha giocato la prima partita uffi­ciale di questa stagione il trenta lu­glio scorso, con quella di Livorno i giallorossi hanno già disputato 43 gare ufficiali (28 in campionato, 12 in Europa, 3 in Coppa Italia), ci sta che il fiato possa essere un po’ cor­to. Del resto lo hanno detto diversi giocatori, co­me Perrotta domenica scorsa a Livor­no, «verso la fi­ne delle partite un po’ di stan­chezza c’è » , come ha con­fermato Juan, « siamo reduci da un periodo pesan­tissimo in cui abbiamo giocato tan­to » .

Tanto e quasi sempre gli stessi. Un po’ per le scelte di Claudio Ra­nieri, un po’ per infortuni sparsi, ba­sti pensare all’assenza di Toni e a quella che ancora c’è di , un po’ perché dal mercato di gennaio la Roma è uscito sì con un Toni in più, ma anche con una rosa numerica­mente meno numerosa. Ora, però, senza più avere impegni europei, ci sarà la possibilità di preparare una partita a settimana con tempi di re­cupero che potranno consentire, si spera, anche una gestione migliore dei finali di partita.