La penna degli Altri 08/03/2010 09:08

Roma col fiato grosso

Basta prendere in esame le ultime cinque partite. Solo 5 punti in questi diciassette giorni, dal 18 febbraio, gara persa ad Atene contro il Panathinaikos, al 6 marzo, pari con il Milan all’Olimpico, il secondo di fila in campionato e il primo in casa dellastagione(l’ultimo, il 3 maggio contro il Chievo: sempre 0 a 0). In cinque incontri, dunque, due sconfitte, una vittoria e due pareggi. A parte l’uno-due rimediato dai greci in Europa League, il successo di misura con il Catania e i due pareggi,non poi così diversi, di e di due giorni fa.Nonèlaserie peggiore di Ranieri. Cinque mesi fa, dopo la vittoria contro il all’Olimpico del 4 ottobre e la sosta per le nazionali, solo 1 punto nelle successive quattro partite: la sconfitta casalinga conil Livorno, unica gara senza gol giallorossi all’Olimpico primadi quellaconil Milan, il pari al fotofinish a Londra contro il Fulham con rete di Andreolli a fine recupero, i due kappaò consecutivi in campionato, entrambi in trasferta, a San Siro con il Milan e al Friuli con l’Udinese, l’ultimo prima di una serie positiva di 17 risultati per la risalita in classifica, con 12 vittorie e 5  pareggi.

Cifre che, considerati solo gli otto turni del giorno di ritorno, la indicano come la migliore, con 20 punti su 24 disponibili. Sì, più dell’Inter e del Milan. Ranieri aspetta fine mese e la sfida contro il nemico Mourinho, gara con l’Inter del 28 marzo, per chiamare la Roma alla volata decisiva. Considera l’appuntam ento con i campioni d’Italia l’ultima curva prima del rettilineo finale. L’obiettivo è il terzo posto: salire, insomma, sul podio. Per evitare i preliminari di . Ma non bastano le parole. Ora l’allenatore testaccino deve intervenire sul gruppo per rimetterlo in pista, dopo le sbandate di fine febbraio ed inizio marzo. Alle nuove parole, elencate sopra e utilizzate quando ormai la spia della riserva era accesa da un pezzo, bisogna aggiungere i primi correttivi.

Già domani, alla ripresa a Trigoria, Ranieri parlerà con il suo staff e coinvolgerà anche Bertelli, l’ex di Spalletti che conosce bene come questi giocatori hanno lavorato negli ultimi anni. Scontato un aggiornamento della preparazione, in gergo un richiamo che finora non è stato fatto, nemmeno dopo la sosta di Natale. L’allenatore non ha mai nascosto di aver privilegiato la parte tattica rispetto alla fatica fisica. Più addestramento nei movimenti che sforzo in palestra o nella corsa. Meglio essere attenti e brillanti. Ma ora, senza benzina, c’è da fare il primo pieno della stagione. Gli impegni ravvicinati e i titolari a lungo indisponibili (, Toni, Pizarro, Mexes e, per qualche gara, Perrotta) hanno fiaccato l’organico.

La stanchezza, l’usura e la sofferenza sono di chi gioca (poche, tral’altro, le sostituzioni pure in partita), non di chi sta fuori. In difficoltà c’è la Roma. Quella cambiata in corsa, tatticamente, da Ranieri: equilibrata nel suo 4-4-2, assetto che vedremo spesso in questo periodo per sostenere la squadra fiacca e col fiatone. Tanto prudente, sabato, da risultare impaurita. In difensiva, nel suo angolo, per non finire al tappeto. Non sarebbe riuscita a rialzarsi. Una questione di gambe più che di testa.