La penna degli Altri 18/03/2010 08:38

Rizzitelli: «Ci sarò anche io. Il nostro pubblico sa trascinarti come pochi altri»

 

A Londra, però, la squadra di Mourinho è apparsa trasformata.

«Tanto di cappello, perché dopo la gara di Catania, nessuno se l’aspettava così. Ma proprio questo può essere un vantaggio per noi. Perché sappiamo quanto per loro sia importante la . Le partite in Europa tolgono energie, soprattutto mentali».

 

Anche la Roma sembra a corto di energie. Se non fisiche, appunto mentali.

«Se le altre sbagliano non deve trovarsi nella condizione di mangiarsi le mani e avere rimpianti, come troppo spesso le è successo in passato. Ricordo ancora, con Capello, il pareggio contro il Venezia retrocesso. Idem due anni fa, quando siamo arrivati a mezz’ora dallo scudetto, avendo lasciato punti su troppi campi. Quasi sempre con le “piccole”. A Livorno, domenica, la squadra ha pagato il non aver chiuso la partita. Andare all’intervallo sul 4-2 avrebbe messo gli avversari in un’altra condizione. Perché è difficile per un allenatore convincere i propri giocatori che possono ancora farcela».

 

Sabato, un impegno di nuovo decisivo.

«Con l’Udinese saranno tre punti fondamentali. Anche se la squadra di Marino, almeno davanti, fa sempre paura. Non dimentichiamoci che ha il capocannoniere del campionato. Soffre un po’ dietro, ma è una squadra che va tenuta d’occhio, altrimenti può farti male».

 

Nella Roma mancheranno in tanti.A cominciare dalla coppia Pizarro-.

«Non bisogna guardare alle assenze, anche se quei due a centrocampo sono fondamentali, ma pensare soltanto a vincere. Chi andrà in campo, saprà far bene. Se uno gioca a Roma, vuol dire che è da Roma. E lui per primo deve esserne cosciente e mostrarsene all’altezza. Ci sono ancora dieci partite e trenta punti in palio. Secondo me, già sabato se ne possono rosicchiare altri due. E se dopo il turno di mercoledì, ci si dovesse presentare allo scontro diretto, in casa, con la possibilità di portarsi a un punto, le cose  Perché essere raggiunti, o quasi, condizionerebbe non poco l’atteggiamento dell’Inter. E il campionato, allora, sarebbe davvero riaperto».

Tu ci sarai?

«Se non mi mandano da qualche altra parte, sicuramente sì».