La penna degli Altri 26/03/2010 11:04

Ranieri e il venticello di Roma soffiano contro l’armata Inter

«È bello ritrovarsi a giocare la partita dell’anno dopo la falsa partenza» la chiosa didascalica di Ranieri tesa a lucidare la performance della sua striscia, un vero e proprio inseguimento a perdifiato scalando posizioni su posizioni, settimana dopo settimana abolisce ogni altro argomento, ogni sogno di gloria, ogni calcolo sul futuro sviluppo dell’improvvisa e per certi versi clamorosa rincorsa tricolore. Concedendosi appena qualche rallentamento, fino al pari interno col Milan, prima di rimettersi (Udinese e ) a marciare con cadenze serrate, a dispetto di infortuni e assenze eccellenti (contro l’Udinese centrocampo fuori uso per ).

Persino una frase di , da sempre l’idolo riconosciuto della Roma romanista, nel corso del suo intervento all’Università Cattolica all’interno del Policlinico Gemelli, ha dato gas ad aspettative infondate e rinfocolato voci di un miracoloso recupero, poi ridimensionato da opportuni approfondimenti. «Sarò a disposizione della squadra», la garanzia firmata dal capitano che vuol dire accomodarsi in panchina perché non è ancora pronto per partecipare a una sfida così attesa nella quale bisogna spendersi senza calcoli, senza acciacchi da smaltire. «Ci tiene quasi tutta Roma a questa partita, ma la viviamo serenamente» è l’altra garanzia firmata da per stemperare la tensione. Spesso brucia energie nervose preziose. E che Francesco sia consapevole della propria condizione è confermato da una battuta colta al volo durante l’affollato convegno con gli studenti di medicina: «Diciamo che se prima ero una cellula, ora sono diventato un cellulino». Sull’argomento, più arguta la definizione data da Ranieri su («Diciamo che è una cellula staminale») capace di trasformare l’aula magna in una sezione della dell’Olimpico.

Inutile riepilogare i duelli rusticani con Mourinho, inutile sperare di ottenere da Claudio Ranieri, altro materiale per rimpolpare la rivalità: l’interista si è cucito la bocca, il romano-romanista ne ha colto il favorevole risvolto. Nel frattempo, lui e tutta la Roma, possono godere di un particolare vento di simpatia, scoperto per la prima volta, fuori dai confini geografici del grande raccordo anulare. Succederà anche alla Roma, come è possibile capire attraverso i sondaggi di tv a pagamento e no di questi giorni, di ritrovarsi sospinta dal tifo anti-Inter trasversale di tutta l’Italia. Non per un merito speciale di Claudio Ranieri e dei suoi allievi, che sono rimasti per mesi sotto il pelo dell’acqua, ma grazie a Mourinho e alle sue incendiarie dichiarazioni. Quel che non è riuscito al Milan, nelle ultime settimane, può riuscire alla Roma, sabato notte.

A condizione che resti vivo, nella Roma, lo spirito di , quando, per esempio, nel tentativo, decisivo, di forzare il blocco bolognese e di mettere al sicuro i tre punti, Ranieri ha rimpiazzato Menez e Vucinic con Cerci e Baptista, quest’ultimo snodo fondamentale del 2 a 0 conclusivo. Già perché tutta Roma ha capito che non è il caso di perdere l’occasione storica fornita dal destino. Potrebbe servire per regolare vecchi conti (il rush tricolore di due anni fa, per esempio).