La penna degli Altri 22/03/2010 10:22
La classe straripante al servizio della Roma
Il giorno dopo la prima tripletta in maglia giallorossa e tutto lOlimpico in piedi per lui, per il montenegrino è stato un giorno come gli altri, allenamento a Trigoria, poi a casa, tra sport, un film in dvd, musica, play-station, ma soprattutto un bacione sulla pancia (di tre mesi, ancora non si sa se maschio o femmina) della sua Stefania che tra sei mesi lo renderà «luomo più felice del mondo» .
Cè da tenere presente anche questo aspetto nel Vucinic di oggi, un giocatore che finalmente ha dato pure continuità al suo rendimento, perché per il resto sul fatto che fosse un giocatore di quelli che fanno la differenza, più di qualche cosa aveva già fatto vedere.
Un po troppo frettolosamente era stato definito da qualcuno un attaccante che fa pochi gol, se non altro perché i numeri non dicono bugie. E i numeri dicono che nella passata stagione il montenegrino ne aveva segnati diciassette tutto compreso, questanno con la tripletta realizzata allUdinese, una delle sue vittime preferite, è arrivato a nove in campionato, quattordici in totale, numeri che già fanno una media di oltre quindici a stagione quando mancano undici (si spera: nove di campionato, due di coppa Italia) partite alle vacanze.
Numeri importanti per un attaccante esterno, numeri peraltro che non tengono in considerazione tutto il resto che questo ragazzo è capace di fare in campo. Per dare lidea, basta una dichiarazione rilasciata da Luca Toni al termine della gara di sabato scorso, «Vucinic è un genio del calcio, io mi metto a sua disposizione, tanto so che il pallone mi arriverà tra i piedi con i giri giusti» , una frase che detta da un giocatore come il centravanti della Nazionale campione del mondo, non può che essere altro che unincoronazione.
Lunico problema, oggi come oggi, è che ora tutto il mondo sa chi è Vucinic. Facciamo un semplice esempio: presente il Barcellona che ha vinto tutto? Il tridente offensivo di Pep Guardiola recita Messi, Ibrahimovic (o Pedro), Henry, il francese non è più certo un ragazzino, voi al posto dei dirigenti catalani se doveste cercare un sostituto, un pensierino al montenegrino non lo fareste? O, anche, ma ci starebbe proprio male al posto di Berbatov nel Manchester United? No ( purtroppo).
Non ci sembra unesagerazione valutare oggi il cartellino del giocatore tra i venticinque e i trenta milioni, alla faccia anche di chi aveva parlato di follia riferendosi ai 19 milioni (pagabili in sei anni, elemento fondamentale) versati dalla Roma al Lecce. Auguriamoci che la Roma non debba mai fare i conti con una telefonata da Barcellona o Manchester.