La penna degli Altri 18/03/2010 09:32

E ora chiamatelo capitan Perrotta

 
INIZIO DIFFICILE - La Roma lo ac­quistò nel 2004 quando ancora c’era Capello, che in quella estate poi passò alla . Lo prese dal Chievo per sostituire , anche lui in fuga verso Torino. Perrotta era già Nazionale, con Trapattoni partecipò all’Europeo in Portogallo. In azzurro ha gioca­to anche con Lippi e Donadoni, ora spera di poter disputare il secondo mondiale, ma sarà comunque gra­to a Lippi anche se farà altre scel­te. In questo campionato ha realiz­zato cinque gol, l’ultimo domenica scorsa a Livorno, dove sono stati suoi anche i due assist per i gol di Toni e Pizarro. Ha ripreso a corre­re, è tornato in forma, dopo essere stato frenato per qualche settima­na da un problema alla schiena.
 
FEDELISSIMO - Sabato, in assenza di e , sarà lui il ca­pitano. C’è un regolamento interno secondo il quale la fascia spetta a chi ha il maggior numero di pre­senze con la maglia della Roma. Perrotta nelle sei stagioni in gial­lorosso ha giocato molto. A inizio stagione ha firmato il nuovo con­tratto con la Roma per una sola stagione, fino al 2011. Si è messo in discussione, accettando di di­mostrare sul campo di meritare un altro rinnovo. Perchè il suo obiet­tivo è chiudere la carriera nella Roma, prima di tornare in Cala­bria, nella sua terra. Alla prima stagione in giallorosso non ha avu­to vita facile. Un giorno lo insulta­rono al supermercato. La Roma andava male, si salvò alla penulti­ma giornata dopo aver cambiato quattro allenatori. Perrotta a fine stagione pensò di andare via. Prandelli lo avrebbe voluto alla . Spalletti lo convinse a restare e gli cambiò ruolo. E’ sta­ta la fortuna di Perrotta, che ritro­vò la Nazionale fino ad alzare la coppa il 9 aprile del 2006 a Berli­no. Sabato contro l’Udinese avrà la fascia di capitano al braccio. E pensare che dopo la prima stagio­ne voleva andare via...