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La penna degli Altri 30/03/2010 09:10

De Rossi alla decima: mai segnato tanto. La Roma ci crede



Vivere alla grande-  Diciamo la verità, ad inizio stagione (come tutti) non immaginava di poter vivere una situazione del genere. È come se avesse metabolizzato lo scetticismo della tifoseria verso la squadra, verso la società, verso il futuro in generale. Poi c’è stata la svolta, il clic decisivo. Eora? «Abbiamo sputato sangue per arrivare dove siamo — ha detto dopo il match con l’Inter —. Adesso ci proviamo, sapendo comunque che i nerazzurri sono formidabili. I conti li faremo alla fine, di sicuro adesso ci saranno sette partite da vivere alla grande».



Tensione- Impressioni? La squadra di Mourinho a Roma pare alle corde, anche dal punto di vista dello stile. Non a caso Bruno Conti, dopo le polemiche arbitrali ha spiegato a Rai Sport: «L’Inter deve imparare a perdere». Parole forti, che sembrano sposarsi bene con quella barba incolta mostrata da sbato sera. Sembrava un guerriero , più da vichingo che da gladiatore. Almeno fino al gol, quando il bacio stampato sul parastinco personalizzato (c'è sopra la foto della figlia Gaia) fabbricatogli dall'azienda di Enrico Campari, a Parma, non ha diluito l'immagine con la tenerezza. In fondo sono queste le due facce di Daniele. Il maratoneta e il goleador che convivono nella stessa maglia. Non a caso un ex allenatore (vincente) come Montali, nel dedicargli il suo libro: "Scoiattoli e tacchini" (Rizzoli), ha scritto saggiamente: "Al giocatore che avrei voluto allenare". Un giocatore e un leader da scudetto.



Montali frena- "Però niente tabelle - dice il direttore a Radio Rai-, abbiamo 7 gare difficilissime, ma l'allenatore e la società sono i primi che devono crederci per far esprimere al meglio la squadra". Strana la vita, se si pensa che un anno fa Montali e Ranieri vestivano insieme il bianconero della . "Quando fu deciso l'esonero di Claudio ho avuto difficoltà e l'ho palesato nelle sedi opportune. Non ero d'accordo, ma non mi chiamo fuori, in quel momento è stata una decisione di un team. Comunque una pagina non felice di quegli anni, rimarrà un neo". Forse un pò come sta succedendo nell'Inter con l'esilio di Balotelli. "Non conosco il caso, ma il talento è talmente raro che non sopporto lo spreco". Anche per questo, forse, con non si è mai corso questo pericolo.