La penna degli Altri 02/03/2010 10:25
Da Pato a Totti e Iaquinta Quando linfortunio è arbitro

Ecco, stavolta gli infortuni lhanno fatta da padroni, decisivi anche in partite delicate e importanti. Spesso basta un risultato sbagliato per cambiare un equilibrio. Forse non è un caso che lInter, per bravura dei suoi preparatori e del suo staff medico, per un pizzico di buona sorte e per la decisiva integrità dei suoi giocatori, sia stata appena sfiorata dal problema. Un campionato si vince anche così. Ma quanto sia preoccupante e frastornante dover fare a meno di giocatori importanti, ce lha dimostrato la stessa Inter quando è rimasta senza Milito per due partite (con Rubin Kazan e Dinamo Kiev in Champions sono stati pareggi preoccupanti).
Oggi le assenze nerazzurre riguardano Chivu e Santon, ma Mourinho ha proceduto al meglio con eccellenti riserve. Non capita a tutti.
Per esempio, torniamo al Milan: stagione difficile non solo per limiti oggettivi di squadra. Pato mancherà a Roma ed è mancato nel derby di ritorno, così come Nesta (sostituito da Favalli): derby perso 2-0 e addio al sogno di cambiar faccia al campionato. Situazione ancora peggiore con Zambrotta, assente dallinizio di questo 2010: qualcosa conterà. Il Milan ha atteso Dida e Abbiati. Gattuso è stato fermo per un mese e mezzo. Seedorf cè stato ad intermittenza. Bonera è appena rientrato. Leonardo ha chiesto Mancini per sentirsi meno scoperto, causa le frequenti fermate di Pato. LInter si è permessa Mariga, giusto per avere un centrocampista in più dopo essersi disfatta di Vieira. Bella differenza. Considerate le occasioni perse dal Milan (in campionato e coppa Italia) e vedrete che le assenze contano.
E che dire della Roma? Appena trovato un assetto da squadra dassalto (allInter) ha perso i punti di riferimento. Totti in eterno dentro-fuori (non cera nel precedente Milan-Roma 2-1 e nemmeno contro lInter 1-1), Toni acquistato per giocare (al momento) una partita e mezza. Pizarro fermo nelle ultime tre partite, come lo sarà con il Milan. I portieri in continua altalena. Importanti anche le assenze di Juan e Julio Baptista. Non cè partita che possa dimostrare in assoluto la tesi. Ma è molto difficile credere che giocatori di qualità e talento non contino.
Direte: e allora la Juve? Diego ha giocato sempre, ma guarda che disastri. Vero, i due nuovi acquisti sono tra i sempre presenti. Ma cè altro. Dalla passata stagione, a questa, sono cambiati tre tecnici e altrettanti preparatori, non il trend degli infortuni. Sempre in quantità industriale e a colpire giocatori importanti. Nessuno dice che Poulsen o Salihamidzic non siano da rimpiangere, ma contro Milan, Inter e Roma sarebbe meglio vedersela avendo al fianco Buffon (Juve-Milan 0-3) e Camoranesi, Sissoko e Iaquinta. Amauri si è fatto male adesso che aveva ricominciato a segnare. Trezeguet non cera con il Milan e nemmeno in Juve-Inter. Marchisio ha mancato la sfida di coppa Italia con i nerazzurri. Chiellini e Sissoko sono stati assenti contro il Bayern Monaco: è finita 4-1 per i tedeschi e la Juve si è giocata mezza stagione. Sissoko si è fatto male il 30 ottobre, giusto per non perdere contro Napoli e Bordeaux: poteva servire. Del Piero è tornato nellanno nuovo, Iaquinta forse sarà convocato per sabato dopo una tra le più misteriose assenze: manca dal 17 ottobre. Dunque cè da capire le parole di Zaccheroni. «Con la squadra al completo non ho paura di nessuno». Per la Juve sarebbe un passo verso lignoto. E magari migliori figure.