La penna degli Altri 09/03/2010 09:41

Col divieto abbiamo vinto solo a Napoli

Una sola vittoria. Un 3-0 al San Paolo con i gol di Mexes, Juan e Vucinic. Il resto? Poco o nulla. Senza romanisti

al seguito, nella stagione 2008/09 la Roma di Spalletti ha raggranellato complessivamente 7 punti su 27.

 

Non è stato un problema solo romanista. Andando a confrontare i risultati delle trasferte “con tifosi” con quelle dove il Viminale ha deciso la chiusura del settore ospiti, è emerso un dato inquietante. Senza tifosi al seguito,

è crollata la percentuale di risultati utili. Nelle 380 gare esterne dell’ultima Serie A, il segno 2 è comparso 93 volte (24.47%), l’“X” 95 (25%) e l’“1” 192 (50.52%). Nelle 63 partite in cui il Casms, il Comitato di analisi sulla sicurezza delle manifestazioni sportive, ha “vietato la trasferta” (oppure ha consentito l’ingresso allo stadio ai soli abbonati), lontano da casa si è vinto 11 volte (17.46%) e pareggiato 13 (20.63%). Ma, sopratutto, si è perso 39 volte. Il 61.9% delle partite. Vale a dire l’11.38% in più del normale. Nell’attuale stagione, la situazione per la nostra curva è nettamente migliorata. O meglio, è migliorata la considerazione che al Viminale hanno nei suoi confronti. Sono state vietate solamente le trasferte con , Catania, Atalanta e . Non potendo contare sul sostegno della propria curva, la
Roma ha raccolto un solo successo.

A Bergamo. A Genova, prima giornata di campionato, è arrivata una sconfitta. A Catania e , due pareggi. La trasferta di Livorno era in bilico, ma i romanisti hanno dimostrato sabato scorso di essersela meritata. Settantamila persone, nessun problema con i milanisti. Dopo il rendez-vous con il giallorosso Serse Cosmi, saremo attesi da altre quattro trasferte: a , Bari, Parma e a Verona con il Chievo. Il Viminale teme solo quella con gli emiliani. I rapporti tra la curva romanista e quella rossoblù si sono deteriorati sempre di più con il passare degli anni. Molto dipenderà dal comportamento della nostra tifoseria a Livorno. Sarà l’ennesimo test. L’ennesima prova per dimostrare che il modello romano, e mica quello inglese, funziona.