La penna degli Altri 28/03/2010 11:33

Che Roma! Batte l’Inter e Morganti

Mourinho ha cercato di cambiare la partita, ha capito che così l’avrebbe persa. La Roma è parsa più viva, più dinamica, più compatta, più ispirata, più tutto. Gli interisti hanno picchia­to un po’ troppo e Morganti, pur sbat­tendo in aria i gialli, ha lasciato fare. Nella ripresa Mourinho ha tolto subi­to Stankovic, per inserire Pandev. Un bel tridente, con Sneijder alle spalle. E’ stato il momento migliore dell’In­ter, la Roma si è rannicchiata troppo, ha sofferto e si è difesa con le unghie e i denti. Milito ha sbucciato un palo, con una deviazione decisiva di Bur­disso, ma si è capito che prima o poi l’Inter avrebbe trovato il pari. Che in­fatti al 20' è arrivato puntualmente. Peccato che però l’azione sia partita con ben tre interisti in fuorigioco. La direzione di Morganti è stata disa­strosa e vorremmo sapere cosa ne pensa Mourinho questa volta. Con Pandev, Milito ed Eto’o in fuorigioco, l’azione è proseguita tranquillamente, Sneijder, sempre incisivo, sempre lu­cidissimo, da destra ha regalato a Mi­lito un pallone d’oro che l’argentino da due passi ha sbattuto in rete.
 
A questo punto, l’Inter ha ripreso fiato. Con il pari avrebbe tenuto a ba­da la Roma, avrebbe limitato i danni. E c’è stato un attimo in cui la Roma ha piegato le gambe, dando l’impressio­ne di arrendersi, di non avere più né rabbia né speranza. Impressione sba­gliata, perchè sette minuti dopo è tor­nata in sella con un capolavoro. Un ti­ro cross di Taddei, da destra, è finito al centro dell’area sui piedi di un To­ni a tratti eroico. Mezza girata di de­stro e pallone nell’angolino per far impazzire i quasi 70mila. Mourinho, come fa spesso, ha cer­ di rimediare, aggiungendo anche Quaresma ma così la squadra si è sbi­lanciata. La Roma avrebbe segnato anche il terzo, se al 44 Julio Cesar, in uscita, su un retropassaggio corto, non avesse atterrato Brighi. Rigore netto che Morganti ha trasformato co­micamente in una simulazione del ro­manista. L’errore, gravissimo, sareb­be costato caro alla Roma, se al 49 Milito non avesse colpito il palo, bat­tendo a colpo sicuro e fallendo il pa­ri.
 
La partita è stata bellissima, sem­pre in bilico, sempre aperta, sino al­l’ultimo respiro, con una tensione agonistica altissima. Degna delle due squadre migliori di tutta la compa­gnia. Avrebbe meritato ben altro ar­bitraggio e Morganti ha rischiato di rovinarla, favorendo in diverse situa­zioni l’Inter. Clamoroso il gigantesco fuorigioco nell’azione che ha portato al gol di Milito, chiaro il rigore nega­to a Brighi, ma cosa ancora più grave, non ha espulso Chivu che ha pestato letteralmente Toni, dopo averlo atter­rato, e nemmeno Lucio, entrato a martello su Vucinic in piena velocità. E’ chiaro che l’Inter, in difficoltà, ha cercato di fare la voce grossa, di far pesare la sua fisicità: ha commesso ben 25 falli, 11 in più della Roma e so­prattutto spesso sono stati falli pesan­ti, di quelli che lasciano il segno. Pa­gherà qualcosa perchè , Eto’o, Lucio e Zanetti (che si fermerà dopo 137 gare di fila in campionato), tutti diffidati, salteranno l’Atalanta. Che l’Inter sia in frenata brusca, non ci so­no più dubbi: nelle ultime 9 gare ha vinto solo due volte, ha perso a ­nia e ora con la Roma, ha racimolato cinque pari. E se il campionato rico­mincia adesso, è chiaro che dovrà di­vidersi su due fronti con rischi evi­denti. 
 
La Roma è invece un prodigio di risorse, di dedizione ed entusiasmo, oltre ai valori tecnici notevoli e ben noti. E’ il prodigio di Ranieri, che senza sbruffonate, con serietà e la­vorando sodo, ha ricostruito il grup­po e ora può contare su una squadra d’acciaio, tostissima. A questo punto, la Roma può e deve puntare allo scu­detto. Il rientro di Toni è stato deci­sivo in queste settimane, quello or­mai scontato di , che ha giocato solo gli ultimi 5 minuti, può dare l’ul­teriore spinta, il salto di qualità de­finitivo. Il centrocampo ha straccia­to quello interista con un Pizarro fa­voloso e un tornato ai mas­simi livelli. Ma tutta la squadra è in salute, segna con una certa facilità, non perde mai gli equilibri in campo, sprigiona talento, ora persino con Menez, ha ritrovato anche una com­pattezza e un’attenzione difensive che non aveva. Insomma è pronta per lo scudetto. E la gente, i tifosi, che hanno un intuito straordinario, l’hanno capito. Un Olimpico così bel­lo e straripante di passione non si ve­deva da un bel pezzo. Il profumo del­lo scudetto da ieri sera è arrivato an­che qui.