Anonimo I tabloid non sono altrettanto carini. Per il Mirror «A.A. significa: Anonimo Aquilani», ma le cifre sottolineano il ruolo marginale finora riservatogli dal tecnico madrileno, che pure ha scucito 20 milioni per portarlo via alla Roma l’estate scorsa, quando Aquilani, 25 anni, era ancora convalescente dall’operazione alla caviglia. La guarigione è andata per le lunghe. Debutto il 28 ottobre (Arsenal-Liverpool 2-1), ultimi 14’ del match di Carling Cup. Da allora Aquilani ha raccolto 15 presenze, 7 da titolare, e in media non ha giocato più di 40’ a partita.

 Infortuni Ancora aspetta il suo primo gol inglese. E tutto lascia credere che dovrà aspettare la prossima stagione per un posto fisso. Infortuni e acciacchi hanno avuto il loro peso, anche il virus con febbre e vomito che il 10 febbraio l’ha tenuto a casa dalla trasferta di Premier contro l’Arsenal. Benitez l’ha tenuto in panchina anche ieri sera fino al 79’, nel posticipo di campionato a Wigan. Il Liverpool, imbarazzante, ha incassato la nona sconfitta di Premier. Ma il tecnico ha smentito che la prima stagione al Liverpool del «little prince» possa essere anche l’ultima.

Chiarimento «Con Alberto sono stato molto chiaro, la scorsa settimana — rivela l’allenatore spagnolo —. Gli ho spiegato la situazione. Non è facile per nessun professionista riprendersi da un infortunio importante dopo tre-quattro mesi di inattività. A complicare le cose, Alberto è tornato quando tutto il Liverpool aveva dei problemi. Mi sono trovato a decidere se potevo permettermi di farlo giocare per due-tre partite di fila, sapendo che non era ancora al livello ottimale, con il rischio di far perdere la squadra. Alberto non è stupido, sa che la squadra ha la priorità. Ma sa anche che ha un grande futuro in Premier: con il Liverpool».