La penna degli Altri 30/03/2010 08:37

Arbitri, giù le mani dalla Roma

E il problema non è solo l’arbitro, ma anche l’assistente, Lanciano. Come un altro assistente, Padovan, non aveva visto un clamoroso fuorigioco di Gimenez che poteva far danni in -Roma, partita viziata da un rigore non concesso per fallo di Portanova su Toni e dalla mancata espulsione di Moras per una gomitata a . Poi la Roma vince lo stesso, come fa in casa contro l’Udinese, nonostante un calcio di rigore concesso ai friulani per un fallo di Brighi commesso fuori area. E anche qui, non c’era un assistente che poteva vederlo? A Livorno Knezevic non è stato espulso per il fallo da rigore su Menez. Pizarro ha sbagliato dal dischetto, è vero, ma il Livorno avrebbe dovuto giocare in 10 più di un tempo.

Non sempre, però, la Roma riesce ad ottenere il suo nonostante gli errori arbitrali. Come è normale che sia, soprattutto se Rizzoli concede un rigore inesistente al al 90’, se Rocchi non vede il fallo su Cassetti nell’azione che consente a Daniele Conti di segnare a Cagliari al 94’, se Rosetti non concede due rigori in Milan-Roma sullo 0-1 e poi se ne inventa uno per il Milan, se Morganti non espelle in Biava, che poi segna il gol del 3-2 per il . Fanno 8 punti, e non finisce qui. Perché anche se non ci sono episodi decisivi, come si fa a dire che Rocchi (ancora tu) non abbia condizionato Inter-Roma? Vieira andava espulso per aver rotto lo zigomo a , Muntari per un fallo a palla lontana su Menez essendo già ammonito. Insomma, tra arbitri e assistenti (che sono meno esposti dei direttori di gara ma possono fare più danni), non c’è da fidarsi. Anzi sì, fino a questo momento uno di cui fidarsi sembra esserci: è Tagliavento, che ha diretto Roma-Milan, gara delicatissima, ottenendo consensi unanimi. E che sarebbe stato il direttore di gara ideale anche per Roma-Inter, ma per lui i nerazzurri si sono serviti di un istituto che ufficialmente non c’è , ma ufficiosamente sì: il diritto di veto. Tutto per Inter-Sampdoria, partita che gli interisti chiusero in 9 per le sacrosante espulsioni di Samuel e Cordoba e dove fu risparmiato Milito per un fallo cattivissimo su Palombo. Il tutto condito dalle manette di Mourinho, poi squalificato e adesso chiuso nel suo personalissimo silenzio stampa.

In realtà una volta Mourinho ha parlato. Prima della partita col Chelsea, perché costretto dalle regole Uefa. «Tutti sanno come il campionato si è riaperto», disse. Stava pensando alla Roma? Chissà. Forse al Milan, che ultimamente ha beneficiato di un rigore inesistente (Milan-Lazio), dell’annullamento di un gol regolare (Yepes, Chievo-Milan), della mancata concessione di un rigore (Bari-Milan, sullo 0-0). Ma tanto poi torti e favori arbitrali a fine stagione si compensano. Per compensare i torti subiti dalla Roma ci vorrebbero 6-7 Morganti al contrario. No, grazie. Questa Roma è in grado di vincere anche senza aiuti. Chiede solo di poterlo fare senza aiuti ai prossimi avversari.