La penna degli Altri 11/03/2010 09:26

Addio a Carino. Striscione per lui dai romanisti

folla commossa, tra la quale Carletto Mazzone, che dell’Ascoli di Rozzi fu l’allenatore prediletto e che dell’amico

scomparso ha ricordato la passione: «Per lui l’Ascoli era una questione di cuore, qualche volta poteva non condividere le mie scelte, ma non ha mai mosso un appunto sulle formazioni che mandavo in campo».

Di quella squadra Tonino Carino divenne il narratore storico, anche se spesso gli capitava di incepparsi sui nomi degli stranieri, tanto che quando Rozzi gli acquistò Arslanovic e Cvektovic, scherzando, gli disse. «A Tonì, stavolta t’ho fatto proprio un dispetto. T’ho comprato due giocatori che voio proprio vede’ come li pronunci». Carino accolse lo sfottò del presidente con l’ironia che lo contraddistingueva e che gli valse la simpatia dei tifosi della Roma, che ad

Ascoli occupavano quasi sempre l’intera curva degli ospiti. Fu così che un giorno alcuni di loro in quella curva esposero il famoso striscione: “Gruppo Tonino Carino”, con la scritta gialla su campo rosso.

Per il giornalista fu una specie di medaglia al merito e lo striscione fu l’immagine di apertura del suo servizio sulla partita per “90’ minuto”, chiuso con i ringraziamenti d’obbligo ai romanisti. A distanza di tanti anni non ricordiamo più il risultato di quella gara, ma quel pezzo di stoffa appesa alla nostra curva è stampato nella nostra mente proprio come lui, il mitico Tonino Carino da Ascoli che ci raccontava il resoconto filmato delle partite della nostra Roma nella sua terra. Ciao Tonì, come gli diceva Rozzi, con te se ne è andato un altro pezzo del calcio che ci piaceva di più.