La penna degli Altri 25/02/2010 08:35
"Voglio una coppa"

«Mi piacerebbe riportare a Roma, dopo cinquantanni, questo trofeo che si chiamava Coppa delle Fiere» rivela Claudio Ranieri, ricordando il successo giallorosso dell11 ottobre del 61. Ma al tempo stesso, conoscendo bene il ruolo della sua squadra in questo campionato, fissa laltro obiettivo, il ritorno in Champions, difendendo il terzo posto dopo il sorpasso di ieri sera del Milan, aiutato a Firenze ancora da Rosetti: «Anche se sono nato qui devo farmi conoscere dai miei fratelli romani: non sanno molto di me. Quando ho detto che non sono De Coubertin era per chiarire che, per me, ogni partita è lultima, è sempre da dentro o fuori. Può essere Europa o serie A, va giocata al cento per cento. Non sarà facile vincere la coppa, ce ne accorgeremo contro i greci. Il sogno cè, ma contano i fatti. Allaltro sogno non pensiamo, lInter è di un altro pianeta. Noi spingiamo tantissimo ma siamo ancora lontani. Solo loro possono perderlo. E noi vogliamo guardarci bene da quelle squadre che puntano a raggiungere i tre posti che garantiscono direttamente la fase finale della prossima Champions. Il quarto vuole dire preliminari e sarebbe pericolosissimo perché da questanno sono liberi, puoi incontrare subito una grande. E allora è fondamentale arrivare terzi».
«Ma ora restiamo al Panathinaikos, è la gara più importante», avverte il tecnico giallorosso. «Spero che allOlimpico venga tanta gente: ne abbiamo bisogno. Quando lo riempiremo, saremo sulla strada giusta» aggiunge. E i tifosi raccolgono il suo appello. Previsti almeno 45.000 spettatori (quasi 5.000 greci), esauriti i settori di curve e distinti. Cè da rovesciare il risultato dellOaca. La Roma, nella sua storia europea, in quattro occasioni (su otto) è stata capace di ribaltare in casa una sconfitta con il minimo scarto. «Ogni partita è un esame. Questo è contro una squadra in testa al suo campionato. Dovremo essere concentrati al massimo. A Roma cè sempre pressione. Un conto è avere pressioni negative quando vai male un conto e averle positive. Nel momento difficile della stagione i ragazzi hanno dimostrato grandi cose. Spero che quando arriveranno le pressioni positive i ragazzi facciano lo stesso. La Roma deve essere forte e giocarsela sempre alla pari. E avere il pizzico di fortuna che serve: se non ce lhai, non arrivi. Non siamo qui per partecipare: se non avremo queste qualità, ce le inventeremo. Dobbiamo uscire dal campo sapendo che abbiamo dato tutto e di più. Abbiamo il cinquanta per cento delle possibilità di qualificarci: loro sono una squadra ben organizzata, giocheranno ad aspettarci per ripartire in contropiede».
Solo 19 convocati: ai convalescenti Toni, Totti e Julio Sergio, si aggiunge anche Pizarro che non recupera. Ranieri si fa forza: «Finora la squadra sta mascherando bene le assenze. Ma deve continuare». Apre una parentesi sul capitano: «Non credo né che si sia sbagliato né che si sia perso tempo. Ha avuto più infortuni su quel ginocchio. Il dottore che meglio di tutti lo conosce ci dà tempi e modi che noi rispettiamo, meglio non si può fare». Lattacco è ancora solo Vucinic: «Devono, però, essere tutti decisivi, anche chi gioca solo due partite. Se Mirko sta andando bene è solo merito suo: sta raccogliendo i frutti del suo lavoro». Cerci è in leggero vantaggio su Baptista e Menez.
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