La penna degli Altri 16/02/2010 09:25

Una Roma infinita «Con Ranieri sono tutti fondamentali»

«Hai visto — parla senza soste — ? Io ero scettico su Ranieri e invece mi devo ricredere: non solo per la striscia positiva, ma anche per il carattere che mostra la squadra, che in fondo è il nostro, e per come ha rigenerato certi giocatori, da Perrotta a Taddei fino a Brighi. Sono diventati tutti fondamentali con Ranieri».



Psicologo Ecco. Alla base della striscia record della Roma, della scalata ai vertici della classifica, dell’emozione, dei sogni romanisti, c’è anche, anzi soprattutto, questa «capacità psicologica dell’allenatore, in grado di comprendere davvero i suoi giocatori» (copyright Montali), e, facile conseguenza, il fatto che «con Ranieri ci sentiamo tutti importanti: il gruppo non stabilisce titolari o riserve, siamo tutti uguali, non con gli stessi mezzi, ma con le stesse possibilità sì» (copyright Brighi).

Ecco perché, come ha ricordato Taddei, uno dei recuperati, «chiunque scenda in campo, anche chi solitamente gioca meno, si mette a disposizione della squadra con tutto se stesso». Mexes non si allena? Gioca Burdisso, non fa differenza. Vucinic ha la febbre? È tornato a segnare Baptista.

Yes, we can Ranieri ha reso la Roma un partito veramente democratico, dove non ci sono correnti ma un gruppo dirigente unito e proiettato nel futuro (ora si cerca la punta Pinilla del Grosseto, ndr), una squadra di funzionari scelti solo per meriti e responsabilizzati, una base di militanti nuovamente entusiasta. Ranieri concede a tutti un’occasione: 31 sono i giocatori già utilizzati quest’anno (28 in campionato), 19 quelli andati a segno (15 in A). L’Inter ha altri numeri: 25 i calciatori schierati da Mourinho, 12 imarcatori. Decisamente meno democratica. Ma ancora più forte.