La penna degli Altri 24/02/2010 09:34

Tutte le strade del gol

La facilità nel centrare il bersaglio, come dicevamo eredità della vecchia Roma spregiudicata in avanti e fragilissima dietro, è utilissima in questo periodo in cui aumentano gli impegni e diminuiscono gli attaccanti.

Partito Okaka per Londra, fermo Toni da più di un mese e out dal 13 febbraio (senza sapere, soprattutto, quando il capitano tornerà), resta solo Vucinic come punta di ruolo. Che è poco, nonostante le ultime performances del montenegrino, 4 reti in 5 gare. Senza un’alternativa, Ranieri per far tirare il fiato a Mirko, deve chiedere a Baptista di giocare in una posizione non sua. Le altre carte in mano all’allenatore sono Menez, solo 1 gol in questo torneo, e Cerci, neanche uno. Vucinic e basta, insomma, e chissà sino a quando. Ma la Roma, pur appoggiandosi ultimamente al montenegrino, ha altre risorse.

Il dato più significativo è relativo proprio ai numeri del campionato. Partendo dalle 43 reti complessive e togliendo le 13 realizzate dagli assenti , 10, Toni 2 e Okaka 1, delle rimanenti 30 solo 7 appartengono alle altre punte, Vucinic, 5, Baptista, 1, e Menez, 1.

Questo per dire che la Roma va sempre e comunque meglio dietro che avanti. E non solo per la difesa finalmente blindata grazie al lavoro quotidiano a Trigoria del nuovo tecnico che per rendere affidabile il reparto è ripartito dall’abc della fase di non possesso palla. Su 43 reti, più della metà, 23, portano la firma di difensori e centrocampisti: la striscia di Riise, 4, fa la differenza almeno quanto i gol pesantissimi di Vucinic; il mirino di , 5 reti, è quello di un cannoniere; Perrotta e Brighi, 4 a testa, incidono ormai più da marcatori che da interditori.

Arrivando da dietro, quasi per un effetto sorpresa, la Roma lascia spesso il segno: tra i titolari, considerando anche le coppe, mancano solo Juan, uno che di solito timbra, Motta, Faty e Tonetto, quest’ultimo ancora mai presente nel 2010. E c’è un altro elemento che conferma tutto questo: sono 22 le reti, in questo torneo, nate da palle inattive. Gli addestramenti di Ranieri, partiti in modo fiscale in difesa, coinvolgono e in maniera efficace anche l’attacco. Inteso non come reparto ma come via migliore per fare gol. Non è un caso che finora, in campionato, la sua squadra sia quella il maggior numero di marcatori: 15.

Allargando il discorso all’Europa League e alla Coppa Italia, le reti diventano 81, bottino ricco per le goleade contro Gent e Kosice, entrambe con Spalletti in panchina e per la gioia delle punte, a cominciare da , 11 gol nella competizione continentale. Comunque le cifre totali si sposano bene con quelle del campionato: 33 le reti di centrocampisti e difensori. Una curiosità: la società sta pensando di utilizzare, oltre al Bertelli lasciato da settembre a disposizione di Ranieri, altri collaboratori di Spalletti. Quelli che l’ex tecnico non ha voluto con sè a San Pietroburgo e che la Roma ha ancora sotto contratto. Per ora Bruno Conti porta Franceschi al settore giovanile, mentre presto anche Andreazzoli, il tattico di Spalletti, potrebbe rientrare. Non con con la primavera (il suo accordo è per la prima squadra). Come osservatore. Bonaiuti, dei portieri, forse tornerà all’Udinese.