La penna degli Altri 03/02/2010 09:11

Totti torna con l’Udinese Il Capitano vuole fare 13

 

Dalla all’Udinese, dal bianconero al bianconero. Destino. L’ultima volta che aveva assaggiato un campo di calcio, a Torino il 23 gennaio, era stato per necessità. Toni si era infortunato quasi subito, la risonanza il giorno dopo avrebbe evidenziato una lesione ai gemelli del polpaccio. Ranieri si era girato verso la panchina e aveva chiesto a ciò che quella sera non avrebbe voluto chiedergli. Vai, pensaci tu. Detto, fatto. Luce, geometrie, lavoro di copertura, poi il rigore all’amico Buffon, chiaro messaggio dal Paradiso. «Non gli avevo mai segnato prima», dirà più tardi sul suo blog.

 

Con l’Udinese, invece, è una piacevole abitudine. Tra campionato e coppe, è una delle squadre più battute dal . I friulani sono secondi a 12 gol, solo il Parma è "riuscito" a fare meglio con 14. Il primo risale al 14 ottobre 1997, a Udine, andata degli ottavi di Coppa Italia. La Roma strappa un 2-2 che rende più agevole il compito al ritorno all’Olimpico. L’ultima rete, nella passata stagione. È il 26 ottobre 2008, Francesco rende meno amara una trasferta strapersa, alla fine, per 3-1.

 

Seconda nella classifica delle più purgate, l’Udinese può consolarsi con un altro primato. Soggettivo, però. I suoi gol-gioiello spesso li ha realizzati proprio contro i friulani. Esempi random, presi a prestito dal libro dei sogni? Quando il 31 ottobre del ’98 raccoglie l’assist di Delvecchio per trafiggere Turci di sinistro. È sempre di sinistro, sempre al volo e sempre contro Turci che il 10 dicembre 2000 lascia di stucco l’Olimpico e soprattutto Platini,

che pochi giorni prima aveva provato a ridimensionarne la grandezza. Due anni dopo, altra perla, di nuovo all’Olimpico e stavolta con il .

si porta avanti la palla di testa, poi insacca colpendola di controbalzo. È invece figlio dell’errore uno dei gol più importanti della sua carriera all’Udinese, proprio in Coppa Italia. Stagione 2004/05, semifinale di ritorno, Handanovic respinge il calcio di rigore, il riprende e porta la Roma in finale e in Europa. D’altronde, anche le divinità sbagliano. La Lazio ne è la prova.