La penna degli Altri 01/02/2010 09:31
Tacco e festa
![](https://m.laroma24.it/IMG/AS ROMA/OKAKA/0910/BIG-Okaka senza maglia.jpg)
GIOIA - E arrivato allOlimpico con il biglietto aereo in tasca, è entrato in campo, ha battezzato il suo arrivederci Roma quando mancavano pochi spiccioli al novantesimo, una magia di tacco, suo secondo gol in serie A, il primo lo aveva realizzato sempre al Siena quando non era ancora maggiorenne, diciassette settembre 2006, ha urlato la sua gioia, si è tolto la maglia, è corso sotto la Sud, si è arrampicato verso i tifosi in un delirio generale, inseguito da De Rossi che urlava come lui, come tutta la Roma.
Poi il fischio finale, tutti i compagni che gli sono andati incontro sommergendolo in un grande abbraccio, prendendolo a schiaffi in testa, mentre questo gigante nato a Castiglion del Lago che parla con una cadenza romana che è uno spettacolo, si scioglieva in un pianto che non può non aver toccato il cuore di chiunque abbia visto.
CONGEDO - Un arrivederci così - perché è un arrivederci, «il mio sogno è tornare a vestire questa maglia » - non se lo aspettava neppure lui, travolto da un pomeriggio che rimarrà indimenticabile, le interviste, i sorrisi, le pacche sulle spalle, poi via verso laeroporto di Fiumicino accompagnato da Giovanni Ferro, collaboratore del suo procuratore, lavvocato Domenico Scopelliti, dove ieri sera alle ventuno e quindici è volato a Londra (venerdì scorso in Inghilterra aveva sostenuto le visite mediche ma era voluto rientrare a tutti i costi per lultima partita, per ora, con la Roma), per cominciare la sua nuova avventura made in England, ad attenderlo i genitori, il procuratore e, probabilmente lesordio in Premier già mercoledì prossimo, nel recupero che il Fulham giocherà contro il Portsmouth.
INDIMENTICABILE - Che storia, ragazzi: « Un arrivederci così potevo solo sognarlo. Fantastico, è stata una grande soddisfazione. Sono felicissimo. Quel gol che ha deciso la partita, me lo ricorderò per sempre, il primo in campionato a Roma con la maglia della Roma, proprio sotto la Sud, quel pallone lo potevo colpire solo così, è stato listinto, è andata bene, quando ho visto la palla in rete non ho capito più niente, sono partito verso i nostri tifosi perché volevo festeggiare con loro, con la Roma, con Roma, con tutti. Perché io adesso vado a giocare in Inghilterra, ma resto romanista, perché qui la gente e i compagni mi hanno sempre voluto bene» .
FUTURO - Dopo una favola del genere, poteva venire pure il sospetto che alla fine niente Fulham, meglio rimanere in giallorosso: «La scelta di andare in Inghilterra è stata determinata dal fatto che nella Roma sono chiuso da grandissimi campioni. Qui per cinque anni sono stato la mascotte del gruppo. Sono cresciuto e migliorato grazie allaiuto di tutti, mi fa piacere ricordare in questo senso Daniele De Rossi che per me è stato come un tutor. Ora per fare il salto di qualità, però, devo andare in Premier, giocare, migliorare. I saluti dei compagni nello spogliatoio mi hanno commosso. Il mio sogno è quello di tornare qui, più forte, nella mia Roma » . Buon viaggio, Stefano.
il futuro
Craven Cottage la sua casa E mercoledì può essere già in campo contro il Portsmouth
ROMA - Il futuro è Londra, Craven Cottage, il Fulham, mister Hodgson, il Portsmouth che mercoledì prossimo si presenterà nello stadio del club inglese per un recupero di campionato che, molto probabilmente, segnerà lesordio in Premier League di Stefano Okaka. Oggi lattaccante cresciuto nelle giovanili giallorosse, sosterrà il primo allenamento con i suoi compagni ai quali si presenterà con il biglietto da visito di quel gol di tacco che ieri ha fatto impazzire la Roma giallorossa. In precedenza era andato in prestito prima al Modena e poi al Brescia, sette gol in Emilia, due in Lombardia, la consapevolezza di dover prendere atto che andare a giocare in prestito non sempre vuole dire giocare, anzi. Stavolta, però, sarà diverso.
Il Fulham ha fatto capire chiaramente di puntare su Okaka, lo ha preso in prestito fino alla conclusione di questa stagione pagando duecentocinquantamila euro, ma ha voluto che sul contratto fosse scritto di avere un diritto di prelazione per la prossima stagione sempre se la Roma deciderà di dare ancora il ragazzo in prestito. E stata una trattativa lunga e tormentata, a un certo punto sembrava che fosse saltato tutto, poi la situazione si è sistemata. Anche se ieri dopo il gol partita di Okaka, per qualche minuto si è pensato che tutto potesse saltare di nuovo. Il procuratore, avvocato Scopelliti, che era a Londra in attesa dellarrivo del giocatore, ha temuto di dover ricominciare tutto da capo: « La Roma è stata di parola. Ci tengo a ringraziare la società giallorossa, in particolare il direttore sportivo Daniele Pradè che si è comportato con straordinaria correttezza. Credo, tra laltro, che sia meglio per tutti che Okaka faccia questa esperienza in Inghilterra, gli potrà soltanto giovane e, di conseguenza, gioverà alla Roma visto che il cartellino rimane di assoluta proprietà del club romanista. Stefano ha la Roma nel cuore, ma per diventare un giocatore da Roma, come io penso possa diventare, ha bisogno di giocare. E il Fulham è la soluzione giusta » .
la famiglia
Papà e mamma, già a Londra non hanno visto la sua prodezza «Unesperienza che gli servirà»
ROMA - Mamma e papà sono già a Londra da qualche giorno. Hanno provato a vedere in televisione la partita della Roma, non ci sono riusciti. Quando telefoniamo a papà Austin, Okaka sta ancora facendo festa in campo. «Ma è vero che Stefano ha fatto gol di tacco?» con una risata che bisognerebbe sentirla. E vero, caro signor Austin, un gol decisivo, un gol bellissimo, un gol che, comunque andrà la carriera del ragazzo nato a Castiglion del Lago, rimarrà tra i ricordi più belli. Un gol, comunque, che non è stato un addio, solo un arrivederci: « Sono felice per mio figlio, anche se mi è dispiaciuto non poter essere allo stadio Olimpico, siamo stati sempre presenti, stavolta non era proprio possibile, siamo venuti a Londra venerdì scorso per le visite mediche con il Fulham, noi siamo rimasti, Stefano è voluto tornare a tutti i costi, lui ci tiene tantissimo alla Roma, è un tifoso, è attaccatissimo a tutti, è cresciuto con la maglia giallorossa sulla pelle, non se la toglierà mai. E il sogno di tutti noi è che prima o dopo, torni a Roma» .
Gli raccontiamo le feste che tutta la Roma giallorossa ha fatto al figlio dopo il gol e al fischio finale, la corsa verso la curva Sud per festeggiare, gli schiaffi in testa, le lacrime finali di Stefano: «I compagni con lui sono stati sempre fantastici, De Rossi lo ha seguito come un fratello, tutti gli vogliono bene, Stefano si è sempre sentito parte del gruppo romanista. Ora sembra un peccato che debba lasciare la Roma, ma penso sia giusto per la sua carriera che affronti questa avventura con il Fulham dove probabilmente avrà maggiori possibilità di giocare con continuità, che è poi quello che gli serve per migliorare. Noi gli staremo vicino, a Londra non sarà mai solo, perché cè bisogno che la famiglia gli stia al fianco. Come potremo, comunque, torneremo a Roma, magari per andare allOlimpico per seguire le partite della Roma. Perché qui ormai siamo tutti romanisti » .
Boniek lo segnalò a Conti e Bruno lo soffiò al Milan. A Siena fece il primo gol in A
ROMA Labbraccio con la Sud chiude, per il momento, la storia romanista di Stefano. Unavventura iniziata nel 2004, con Zibì Boniek che alza il telefono per suggerire a Bruno Conti un ragazzo dalle straordinarie potenzialità che gioca nel Cittadella Padova. E così che il Responsabile del Settore giovanile di Trigoria coglie loccasione di un raduno della Nazionale Under 15 per far analizzare il ragazzo ai suoi osservatori. Ne esce fuori una relazione entusiasta, a tal punto che Conti e la Roma non perdono tempo e il 1 luglio 2004 tesserano il centravanti nato a Castiglion del Lago, battendo in volata la concorrenza del Milan.
EXPLOIT La scelta si rivela subito indovinata. Okaka viene inserito sotto età nel gruppo degli Allievi Nazionali e realizza 11 gol in 11 partite. Troppi. Alberto De Rossi lo chiama in Primavera e lo inserisce (con due anni danticipo) al centro dellattacco giallorosso. I risultati non mancano. La Primavera di Okaka, ma anche di Corvia e Rosi, vince il campionato e Okaka realizza un gol in semifinale contro la Juventus e quello del 2-0 finale contro lAtalanta. Nel frattempo Stefano aveva partecipato anche al Torneo di Viareggio, segnando un gol contro il Bayern Monaco e diventando il più giovane marcatore nella storia della kermesse versiliese.
PRIMA SQUADRA I gol con la Primavera fanno sì che i riflettori si accendano sul centravanti. Persino Zeman si accorge di lui e, dopo averlo seguito in un derby Primavera, emette la sentenza: «Questo ragazzo farà strada». Zeman non è lunico allenatore che crede in Okaka. Spalletti lo porta con sé nel ritiro estivo della stagione 2005/06 e il 29 settembre gli regala lesordio in Coppa Uefa contro lAris Salonicco. A dicembre arriva il primo gol in prima squadra, in Coppa Italia contro il Napoli, quindi il 17 settembre 2006, a soli 17 anni, la prima rete in Serie A contro il Siena. Arrivano anche le esperienze in prestito con Modena e Brescia e i vari ritorni in giallorosso. Ora unaltra partenza. In attesa di tornare a Trigoria ancora più forte.