La penna degli Altri 21/02/2010 09:26

Sinisa provoca. Totti lo zittisce



L’astio del serbo è di carattere personale, come il diretto interessato rivelò un anno fa: il capitano romanista non partecipò all’addio al calcio di Miha il 28 maggio 2007 a Novi Sad e da quel giorno il rapporto tra i due non fu più lo stesso. Si frantumò. Unilateralmente, però. Perché, per la verità, l’attaccante giallorosso, convinto di non essere in torto (quella sera aveva anche un altro impegno e rinunciò anche a quello per non far distinzioni e non scontentare nessuno), non diede grande peso all’appuntamento disdetto.

«, per come sta adesso, era meglio se giocava», stuzzica subito Mihajlovic che tira in ballo i guai fisici di Francesco. Ma l’affondo vero è un altro: «Certo, se poi rompe le palle agli arbitri, allora è meglio che non scende in campo. Ma ripeto nelle condizioni in cui sta in questo momento, speravo proprio di averlo davanti da avversario».

Stavolta, però, Sinisa va oltre. E attacca anche la Roma, ipotizzando una protezione della società e della squadra da parte del Palazzo. Da questo punto di vista, più che da ex laziale, si veste da ex interista.

E alla Mourinho, dopo aver steso il capitano, provoca i rivali, magari con l’intenzione di innervosirli: «, nell’ultima partita di campionato contro il Palermo, doveva essere ammonito, ma significa che loro devono essere al completo. Ma io non temo nessuno. Se gioca Vucinic, Baptista o Toni, non mi interessa: perché sono convinto che tanto non perdo. L’Olimpico mi trasmette emozioni e ha un grande pubblico, a prescindere dall’accoglienza che riceverò. Comunque, non so se vinco, ma di sicuro non perdo. L’Inter è ancora la più forte, non credo che la Roma, anche se Ranieri è bravo e mi ricorda il mio maestro Eriksson, possa lottare per il titolo: e se non prenderà i tre punti contro di noi, il suo cammino diventerà più difficile. Mi aspetto dai miei ragazzi un bel regalo di compleanno».



Ieri 41 anni, festeggiati proprio a Roma. E gli auguri, via Internet, ricevuti anche dall’ex amico giallorosso. non dimentica la data e, ironicamente, coglie al volo la ricorrenza per replicare a Mihajlovic: «Tanti auguri a Sinisa per il suo compleanno. Ancora una volta ha dimostrato di avere grandissime qualità, come ad esempio il rispetto verso i calciatori ed i tifosi avversari». Poi anche i complimenti al tecnico, per la visibilità che riesce a ottenere anche in questa circostanza: «Come allenatore è particolarmente bravo ad ottenere titoli sui giornali, ovviamente quelle due volte all’anno in cui può parlare di me e della Roma, e soltanto quando riesce a completare la stagione conservando la panchina... Sono certo che anche stavolta, come a , lascerà il segno sulla squadra che allena...». Sempre per la cronaca, Sinisa restò sulla panchina rossoblù solo per cinque mesi, dall’8 novembre 2008 al 14 aprile del 2009.



Schermaglie dialettiche alla vigilia di una gara che per la Roma è delicatissima. Ranieri conta sul riscatto del gruppo dopo il flop nel finale della partita di Atene. L’assenza di Julio Sergio e la conferma obbligata di Doni, nonostante le gaffes contro il Panathinaikos, possono generare una situazione ambientale che di sicuro, almeno in partenza, condizionerà i giallorossi. Il pubblico non è ben disposto nei confronti dell’ex titolare che a fine stagione vuole andare via. Doni imbattuto in campionato solo una volta, nelle cinque gare giocate sin qui: negli undici minuti rimasto in campo, prima dell’espulsione, con il Chievo. Insieme con il , si possono riprendere il posto Cassetti, Mexes e Perrotta. Ora il turn over è necessario. ha una caviglia gonfia: pronto Brighi. E in attesa del ritorno di Toni, magari giovedì in Europa League, davanti l’unica garanzia è Vucinic. Baptista, invece, è in bilico e Menez spera