La penna degli Altri 01/02/2010 09:07
Roma, sempre più su
![](https://m.laroma24.it/IMG/AS ROMA/RANIERI/BIG-ranieri sciarpa gialla 31_1_10.jpg)
Magari sarà solo una coincidenza, ma anche in Federcalcio si sono accorti che qualcosa di suo Ranieri è riuscito a metterlo in questa squadra, tanto da pensare a lui come dopo-Lippi. Anche qui, però, il tecnico giallorosso ringrazia, ma gonfia il petto e risponde: «Devo essere sincero, questa cosa lho letta sui giornali, ma io adesso sono il Commissario Tecnico della Roma e ne sono strafelice. Sono orgoglioso, mi fa piacere anche se solo stanno pensando a me. Lho detto in tempi non sospetti, che a fine carriera mi piacerebbe allenare una nazionale, se poi fosse quella italiana, mi farebbe molto piacere. Ma adesso cè questo progetto Roma che mi affascina e mi intriga da morire, che mi ha fatto tornare a casa e voglio restare qui a lungo. Poi, quando si saranno stancati di me, Dio vedrà e provvederà...».
Nel frattempo, lallenatore di Testaccio si gode il momento, anche se allo stesso tempo chiede di non abbassare la guardia. «Mai farlo. Avete visto con il Siena? Cosa avevo detto del trappolone? E una squadra che gioca bene e che sta cercando punti, tanto è vero che oggi (ieri ndr) ci ha messo in difficoltà. E poi se non avessimo vinto, avremmo vanificato il successo di Torino. Per fortuna non è andata così. Lho detto ai ragazzi appena sono arrivato qui e non mi stancherò mai di ripeterlo, una vittoria in sé, anche quella sul Siena, non conta nulla: qui bisogna imparare a vincere la guerra. Non solo. A loro dico sempre di ricordare da dove siamo partiti: le bombe carta alle due di notte, la contestazione, quando eravamo sul fondo della classifica. Questa deve essere la vera motivazione».
E vedendo i risultati, diciassettesimo utile consecutivo, gli ingredienti e gli stimoli di Ranieri sembrano essere quelli giusti. Anche e soprattutto per un ragazzo come Stefano Okaka che, a ventiquattrore dalla partenza per lInghilterra, entra a partita in corso e la risolve con un colpo incredibile: «Sono molto contento per Stefano. Pensate che ho incrociato Pradè a fine partita e quando gli ho buttato lì, solo accenandola, la possibilità che Stefano potesse restare, per poco non sviene. No, è meglio per lui che vada a giocare. Vedrete che tra quattro mesi, quando tornerà, troveremo un calciatore più forte. Sicuro. Lui è uno che può esplodere e diventare un top player».
La Roma è lanciata e poco importa se da qui a fine stagione dovrà giocare quasi tre partite ogni tre giorni, inziando dalla semifinale di coppa Italia con lUdinese alla sfida con la Fiorentina di domenica prossima. «Non sarà semplice, lo so da me, ma, e forse sarò banale, è arrivato il momento di spingere al massimo, anche perché siamo entrati in una fase cruciale del campionato. E sarebbe un peccato fermarsi proprio adesso».