La penna degli Altri 01/02/2010 09:37

«Roma di carattere vuole solo vincere»

Senza attaccanti, ieri la vittoria è stata firmata da un terzino e dal giovane attaccante entrato nel se­condo tempo: «Sapevamo le difficoltà della gara. Il Siena era ben messo in campo. Abbiamo disputato un ottimo primo tempo anche se ci mancavano pun­ti di riferimento in avanti e abbiamo trovato Curci che ha fatto una grandissima partita. La palla non voleva entrare. Ci sono voluti due capolavori di Rii­se e di Okaka. Dopo il primo gol ci siamo sentiti troppo sicuri, abbiamo incassato il pareggio prima dell’intervallo su una palla inattiva. Nella ripresa non riuscivamo a prendere le misure giuste, loro erano più fiduciosi. Ma alla fine è venuto fuori il carattere. Questa squadra vuole scalare la classifi­ca, ha sofferto molto all’inizio e ades­so questo momento positivo è frutto della perseveranza e della grande tenacia dei giocatori. Era solo un problema mentale, poi i ragazzi si sono sbloccati e ora la squadra è al massimo, dobbiamo continuare co­sì ».



Tra i numeri che premiano la Ro­ma di Ranieri c’è anche la settima vittoria consecutiva. Il secondo posto, il cammino in Europa e in Coppa Italia sono un mezzo miracolo considerata la politica dell’autofinanziamento del­la società: «Credo che la società sia stata chiara, stanno costruendo nell’ottica del nuovo calcio, se­guendo le indicazioni che ha dato Platini, che sono quelle di evitare spese folli, mantenendo il bilancio attivo. Noi ci siamo adeguati, la Roma ha buoni gio­catori, va puntellata in alcuni reparti, ma senza il­ludere la gente, nè me stesso. Sappiamo che ci so­no difficoltà economiche, ma la rosa è competitiva. E Toni è stato fortemente voluto dalla società, che sta facendo il massimo. Avevo chiesto un esterno si­nistro basso, ma abbiamo recuperato Tonetto e ho tre esterni destri. Si va avanti senza fare follie si spende quello che si può».



Ha lavorato molto per recuperare un gruppo di giocatori che «avevano perso autostima» e ora è soddisfatto di quello che stanno facendo: «Il me­rito è sempre dei giocatori, sapeva­mo tutti che la Roma ha fior di gioca­tori. Burdisso è uno che non molla mai. Mexes è rientrato, è pronto. Ho tutti e due in forma, giocando ogni tre giorni posso alternarli, ogni tan­to devo far riposare anche Juan. Ormai i ragazzi si conoscono, il rendimento è ottimale. E ci divertia­mo. Riise lo conoscevo molto bene, l’ho affrontato tante volte da avversario. Con il Liverpool giocava esterno alto, qui ha fatto ottimi progressi, fa bene la diagonale, è migliorato in fase difensiva. Pit l’ho utilizzato per avere una coppia di mancini con Rii­se, è stato importante con i suoi cross».

Sul mercato è stato Ranieri a dare le linee-guida: «La cessione di Okaka era programmata. Quando mi è stato detto di Motta, ho parlato con lui e ho de­ciso di mettere la parola fine alla trattativa con il Manchester. Meglio che resti con noi».

Il secondo posto non lo illude: «E’ una situazione provvisoria. Io lavoro, dobbiamo continuare su que­sta strada. Ci sono tante squadre che stanno lottan­do per le prime posizioni, dobbiamo tenere lontane le pretendenti». Ma se avesse cominciato il campionato, anziché subentrare alla terza giorna­ta... Il tecnico glissa: «Ma io ero in barca in Sardegna...».



Infine la Nazionale. Ranieri a via Allegri piace molto, ma... allontana le sirene: «L’ho letto sui giornali, ma adesso sono il... della Roma. Sono orgoglioso che stiano anche sol­tanto pensando a me. L’ho detto in tempi non so­spetti, a fine carriera mi piacerebbe chiudere con una Nazionale, meglio se quella italiana. Ma ades­so c’è questo progetto Roma che mi affascina, mi hanno fatto tornare a casa, sono felice e voglio re­stare a lungo. Poi, quando si saranno stancati di me, Dio vedrà e provvederà».