La penna degli Altri 06/02/2010 10:02
Ranieri da record
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Il tecnico testaccino, comunque, non è nuovo ad imprese del genere. Nella stagione 1995/96, come riporta il sito LAROMA24.IT, la Fiorentina allenata da Ranieri arrivò a totalizzare 19 risultati utili consecutivi. Una serie che va dal 26 novembre 1995 (1-1 casalingo contro lInter) fino al 10 marzo 1996 (pareggio 1-1 a Bari). Tra campionato e coppa Italia undici vittorie e otto pareggi. E domani, al Franchi di Firenze, per un incredibile gioco del destino ci sarà proprio Fiorentina-Roma. E il sor Claudio tenterà di eguagliare se stesso.
Detto questo, va aggiunto che, statistiche alla mano, nel mirino di Ranieri cè anche un altro obiettivo tinto di giallorosso: un risultato positivo a Firenze consentirebbe alla Roma ranieriana di avvicinarsi ancor di più alla serie positiva di 21 partite firmata da Fabio Capello nella stagione 2003-04. Una striscia cominciata con la finale di ritorno di Coppa Italia 2003 e chiusa con la sconfitta di campionato allOlimpico (6 gennaio, 1-2) proprio contro i rossoneri. Ventuno risultati utili consecutivi con 15 vittorie e 6 pareggi.
I numeri indicano senza mezzi termini che Ranieri, arrivato a Trigoria allinizio di settembre, ha operato una vera e propria rivoluzione. Culturale, in primis. E poi tecnico-tattica. La sua Roma gioca un calcio estremanente essenziale, fatto di unaccurata fase difensiva che mai rinuncia a quella offensiva. Il tutto con la ricerca costante dellequilibrio, in ogni zona del campo e in ogni fase di gioco. Si può dare spettacolo anche concedendo occasioni zero agli avversari, ad esempio. Si possono vincere le partite anche gestendole, cioè facendo giocare gli avversari come vuoi tu. Contro lUdinese, laltra sera, la Roma ha dimostrato/confermato di aver maturato una consistente autostima che le consente di affrontare limpegno, ogni impegno, con la convinzione di poter fare qualcosa di importante. Sul piano squisitamente tattico, la tenuta della difesa - ad esempio - non dipende esclusivamente dagli uomini (che sono gli stessi di prima, magari oggi più in condizione) quanto dalla loro disposizione sul terreno di gioco, con una maggiore copertura centrale legata alla posizione degli esterni più vicini ai due centrali. Del resto, se il modulo è lo stesso del pre Ranieri, cioè il 4-2-3-1 che sembrava superato, vecchio e ormai inutile, vuol dire che le novità vere non sono principalmente tattiche ma psico-fisiche. E, sotto questo aspetto, i meriti dellallenatore sono evidenti. Inequivocabili. Ranieri, tecnico dai modi spicci e diretti, una parola buona (talvolta esagerata) per tutti, con il metodo io non guardo in faccia nessuno, ha restituito pari dignità a tutti, traendo così il massimo da ognuno. E cementando ancor di più il gruppo, «il più bello mai avuto in carriera», come lha definito lo stesso Ranieri tempo fa, indossando a pennello i panni del callarostaro.