La penna degli Altri 22/02/2010 09:01
Questo Vucinic non finisce mai

Cè una grinta differente, quella che era evidente nellesultanza spiritata dopo la rete meravigliosa contro il Panathinaikos. Ieri ha corso come un ossesso su ogni palla, ha lottato, ha rincorso, si è arrabbiato. Con tutti, compagni di squadra compresi. Tra lui e De Rossi sono volate parole non troppo gentili, dopo unincomprensione in unazione dattacco. Chi era davanti alla tv le ha viste bene. Problemi di spogliatoio? Macché, solo sana cattiveria sportiva, voglia di vincere. E che non ci sia il minimo problema tra i due lo ha dimostrato labbraccio a fine gara, o meglio un testa a testa per far esplodere la gioia per una vittoria fondamentale.
Anche a Ranieri nel dopo partita hanno chiesto dellepisodio. Lui lo ha completamente ignorato rispondendo: «Volevamo vincere contro una squdra ostica. Oggi avevamo delle assenze, ma per fortuna siamo a riusciti a trovare subito il gol con Mirko». Il suo Mirko. Linsostituibile. Sì, perché gli altri ruotano, qualcuno è infortunato, qualcuno viene risparmiato, Vucinic no. Er sor Claudio lo fa giocare sempre, o quasi. Colpa delle assenze di Totti e Toni, delle prestazioni poco brillanti di Menez e Baptista. Lunica bocca da fuoco rimasta al tecnico giallorosso è proprio Mirko. Non propriamente un bomber, un cecchino. Almeno in teoria. Perché il nuovo Vucinic è unaltra cosa, la responsabilità dellattacco sulle sue spalle non lo schiaccia, anzi lo esalta.
E sarà così ancora per un po. Perché il capitano dovrà restare ancora un po fuori, così come il "numero uno". Un peccato, perché con un Mirko così, il possibile tridente avrebbe potuto fare sfracelli. Un peccato, non una tragedia. Perché Ranieri ha comunque trovato chi fa i gol. Quello al Catania è stato il decimo stagionale, il quinto in campionato, quasi tutti decisivi. Lì davanti la Roma ha una via di mezzo tra Savicevic e Giggs. Estro, corsa, dribbling, un piede fatato e una voglia matta di gol. Una voglia alla Montella o alla Inzaghi. Un giocatore praticamente perfetto, da standing ovation.