La penna degli Altri 24/02/2010 11:00

Prospero Mou e il triste San Siro

Il poco “buonino” Prospero alla fine intelligentemente cedeva e si regalava un celebre monologo che chiudeva baracca e burattini e lo conduceva a riconciliarsi con se stesso e con la società che lo circondava. A Mourinho, a Moratti, ai suoi arrogantelli uomini di campo e non... e agli ottantamila della patetica “panolada” di sabato il monologo l’ha scritto un parrucchiere di Terni, un signore dal cognome epico: Tagliavento.

Vi piace vincere facile? Pensate che tutto sia dovuto? Ve la suonate e ve la cantate? Come dice lo Shakespeare di noantri il signor Ricucci... vi piace fare i froci con il culo degli altri? Sono cinque anni che fate tutto con estrema tranquillità. Vi rubate scudetti, frodate partite, piangete sul pianto altrui e davanti all’ovvio che qualcuno per una volta ha avuto il coraggio di certificare, fate i perseguitati, raccogliete i panni dei monaci tibetani e dite agli altri con il dito puntato: “la Cina siete voi!”.

Non ci stanno, non hanno accettato la regola Tagliavento. Le regole questo signore le ha solo messe in pratica, nulla più. Il gesto delle manette di Mourinho era patetico per il solo fatto che non le avesse sul serio. Se vogliamo andare ad analizzare gli episodi, Tagliavento un errore lo ha fatto, non ha espulso Milito per quel fallo da taglialegna su Palumbo, roba da fare chiudere una carriera. Se avesse certificato anche quello, l’Inter sarebbe giustamente rimasta in otto, anche se poi guardando chi aveva contro sono certo non avrebbe perso lo stesso.

L’Inter farà ricorso e se il giudice dovesse anche in minima parte accoglierlo, darebbe uno schiaffo ad un uomo che ha un solo grande difetto, l’onestà intellettuale di giudizio e la forza di non essere suddito. Darebbe anche uno schiaffo a chi il calcio paga per viverlo e che una vota ogni trenta o quaranta anni ha la gioia di vedere che è accaduta una cosa inimmaginabile: la legge è uguale anche per chi si arroga il diritto di comandarsela a tutto tondo.

Stasera tiferò Chelsea e ho i miei buoni motivi. A) detesto l’Inter; B) sono amico da più di trenta anni del buon Carletto; C) il signor Carletto è della Roma, garantisco io; D) Daria Zhukova , fidanzata di Roman Abramovich, è “bona come er pane” e non la voglio vedere soffrire neanche un minuto. Qualcuno dissente?