La penna degli Altri 28/02/2010 09:03
Pronti al riscatto

Il Napoli è quinto, a un punto dalla Juve quarta. La Roma, pur avendone dieci di vantaggio, non si può permettere soste o distrazioni. Soprattutto nella città in cui ogni numero ha una sua storia, una sua favola e un suo significato. Leggendo quelli che accompagnanola sfida cè da sbizzarrirsi: da tredici stagioni gli azzurri non vincono contro i giallorossi e da tredici mesi Lavezzi non fa gol nel suo stadio. E come se non bastasse, digiuno di reti per la squadra di Mazzarri, nelle ultime tre partite casalinghe, finite tutte tre 0 a 0. Per risalire a un successo interno, bisogna tornare al 10 gennaio, contro la Samp: guarda caso con lultima rete di un attaccante partenopeo, Denis.
Ranieri, insomma, sa bene che clima ci sarà al San Paolo. Ma, proprio ripartendo dalla sconfitta con il Panathinaikos, si fida della Roma: «Veniamo da una grossa delusione. Però, la squadra è rimasta squadra, siamo usciti a testa alta e nello stesso entreremo in campo contro il Napoli. Nel secondo tempo di giovedì ha dato tutto, come gli ho chiesto io. Tutto ciò ci deve dare energia positiva da mettere in questa sfida tosta e vibrante». In classifica la Roma deve difendere soprattutto il terzo posto. Lallenatore evita di fare conti e tabelle: «Io le somme le tiro alla fine e mai a metà dellopera. Ci attendono due partite importantissime, ma non sarei contento di due pareggi. Io provo sempre a vincere, firmo solo per una vittoria o per un obiettivo. Il Milan ha un punto in più e vogliamo riprenderlo. E dobbiamo tenere lontane le squadre che ci stanno dietro».
Non vuole sentir parlare di mentalità vincente: «Ce lhai quando le cose vanno bene. E diventa perdente quando perdi. Questa squadra, nellultima Champions è uscita tra gli applausi con lArsenal, per cui non dobbiamo metterci in testa delle teorie che non stanno nè in cielo nè in terra. Ci sono squadre che magari sono al tuo livello, vengono con tutti i giocatori e riescono ad esprimersi al meglio e tu non ce la fai. Questo è il calcio, questo è lo sport».
Qui fa,però,un paragone che non convince: «La Kostner è andata alle Olimpiadi e ha lavorato tantissimo, si è sacrificata una vita e poi è scivolata. Fa parte dello sport, bisogna abbracciarla per tutto quello che ha fatto nella sua carriera e continuerà a fare». Quattro cadute, come la pattinatrice, per la Roma sarebbero troppe. «Noi abbiamo avuto qualche minuto di sbandamento: non dobbiamo finire fuori strada. La voglia di strafare ci ha reso poco lucidi nel leggere la gara». Rimpiange Pizarro «che tiene la palla, ci fa ragionare e non ci fa trovare scoperti». Tranquillizza Doni: «Anche con Julio Sergio prendevamo quei tre gol». Qui allenò un anno e mezzo, lasciò Napoli nel 93: «Esperienza bellissima e formativa. Troveremo una squadra determinata, veloce e col pubblico che gli soffierà dietro. La componente principale, però, sono i calciatori. Che chiedono sempre di recitare in un teatro stracolmo. Cistanno aspettando da una settimana e noi dobbiamo essere forti e pronti a superare le difficoltà che abbiamo e che avremo».