La penna degli Altri 11/02/2010 10:13

Pizarro, il campione-talismano



I tre pareggi di questa lunga serie hanno visto la presenza in campo di Pi­zarro solo a San Siro con­tro l'Inter ( otto novem­bre), poi negli altri due, il cileno a Genova non c'era perché squalificato e con­tro il Cagliari fu sostituito da Ranieri (e siamo certi che se tornasse indietro il tecnico non lo cambierebbe più) a circa dieci minuti dal fischio finale con la Roma serena­mente in vantaggio di due gol. Poi a Ca­gliari, dove oltretutto il giocatore rien­trando dagli spogliatoi dopo l'intervallo fu intontito anzicheno dallo scoppio di un petardo, è successo quello che è suc­cesso nei minuti di recupero con Pizar­ro nel ruolo ormai di spettatore. Insom­ma, con lui in campo c'è quasi la garan­zia del successo. E, in ogni caso, ci sem­brava un giusto motivo per sottolineare l'importanza che questo giocatore ha nella Roma e nei successi della squa­dra.



Bisogna dar merito a Ranieri di aver­lo riproposto nel ruolo in cui si impose a Udine, quando Luciano Spalletti, allo­ra il tecnico dei friulani, lo trasformò da trequartista, ruolo con il quale era arrivato in Italia giovanissimo, in cen­trale davanti alla difesa, cioè nel cen­trocampista attraverso il quale doveva passare tutto il gioco dell'Udinese. Un'intuizione che si è rivelata più che felice. Che poi, a Roma, sempre con Spalletti che lo volle a Trigoria a tutti i costi, in questo ruolo ha dovuto fare i conti con la presenza di , cioè un altro giocatore che se lo metti davanti alla linea difensiva non è che ti deluda troppo. Lo splendido quat­tro- due-tre-uno spallettiano, nacque an­che in considerazione di questa opportunità, quel­la di mettere due mediani davanti ai difensori in gra­do, entrambi, di garantire geometrie, saggezza tatti­ca, piedi buoni. E' però ve­ro che quando hai due me­diani, è sempre più uno quello più al centro del gioco e il biondo di Ostia ha occupato questo ruolo negli ultimi anni che, con Spalletti, nel momento in cui si cercò di cambiare modulo, per esempio il rombo a centrocampo, si è adattato anche a fare l'in­termedio, posizione in cui è inevitabilmente meno decisivo.



Una delle intuizioni più felici di Ra­nieri, è stata proprio quella di ripropor­re Pizarro nel ruolo che aveva all'Udi­nese, con il biondo spostato nella posi­zione di intermedio, cosa che, una volta raggiunti i migliori equilibri, potrà con­sentire a anche di trovarsi un po' più vicino alla porta avversaria con cui ha una confidenza migliore rispetto a quella del cileno. E non è un caso che in questa stagione sia arriva­to a otto reti complessive, una cifra che non aveva mai raggiunto nella sua car­riera nel calcio dei grandi. Con Pizarro, quello che sa solo vincere, che fa il re­sto.