La penna degli Altri 01/02/2010 08:55
Okaka: «Potevo colpirla solo così»
Se fosse stato il protagonista di un libro giallo, ieri pomeriggio, avrebbe compiuto il delitto perfetto. Un gol sotto la curva più bella del mondo, una galoppata nel cuore del tifo giallorosso, una maglia lanciata al cielo e, forse, la realizzazione di ciò che stava accadendo. Possibile che sia successo? Proprio a me? Non ci credo, nellultimo giorno di scuola? Fantastico. Unaltalena di sorrisi e pensieri.
Più o meno leciti. Felicità e malinconia, due rovesci di una stessa medaglia. Minuto ottantasette, la Roma che pareggia per uno a uno con il Siena. Manca un niente alla fine della gara Pit dalla sinistra taglia un pallone nellarea piccola, Stefano anticipa il marcatore, portiere avversario e di tacco manda in paradiso lOlimpico: «E stata una bella soddisfazione, volevo fare una bella prestazione, una grande partita e limportante era vincere». Già, una rete da tre punti in un momento complicato dellincontro: «Solo così potevo colpirla, cè stato molto istinto. Questo gol ora me lo tengo stretto».
Stretto come il biglietto aereo che lo porterà, di lì a breve, a Fulham, nella parte ovest di Londra: «La mia scelta è stata dettata dal fatto che a Roma sono chiuso da grandissimi campioni. Qui per cinque anni sono stato la mascotte del gruppo, sono cresciuto grazie ai consigli dei miei compagni. Ma per il salto di qualità andare in Premier, è fondamentale. Spero di poter tornare più forte di prima». In tanti a salutarlo, alcuni semplici compagni di squadra, altri come De Rossi, veri e propri amici: «Lui è stato il mio tutor. Da quando sono in prima squadra mi ha seguito sempre. Lo ringrazio»
Andare a fare esperienza oltremanica, con in mente il ricordo di un pomeriggio da luna park: «E bello, i tifosi mi hanno sempre voluto bene, io mi sono sempre impegnato, poi il lavoro paga». Accidenti se paga. La sua Roma viaggia a ritmi forsennati, il nuovo corso sulla panchina giallorossa ha riportato mentalità e sicurezze: «Ranieri ci ha dato la convinzione nei nostri mezzi, abbiamo tanti giocatori di qualità. Inoltre ci ha dato la grinta e la voglia di combattere. Le vittorie più belle le abbiamo raggiunte alla fine, giocando con una grande voglia e una grande cattiveria».
Corsi e ricorsi storici. Forse era scritto da qualche parte che lepilogo dovesse essere proprio questo. Forse, perché la fine è ancora lontana dallessere scritta. Tuttaltro.