La penna degli Altri 01/02/2010 09:16

Okaka al tacco d’addio



La vittoria è arrivata a 2’ dalla fine, dopo un eurogol di Riise e il pareggio di Vergassola nel primo tempo. I protagonisti sono stati davvero imprevedibili: cross di Adrian Pit, romeno che aveva debuttato in serie A nel tracollo casalingo contro il Livorno (25 ottobre 2009), giocando 26’ e da lì in poi nulla; colpo di tacco di Stefano Okaka Chuka, che oggi andrà in prestito al Fulham, e che in 26 presenze in serie A aveva segnato una sola altra rete. Sempre al Siena, il 17 settembre 2006, da minorenne. Al gol di ieri l’Olimpico è esploso e speriamo anche che qualcuno si sia vergognato: il 1 ottobre 2009, dopo un gol in Europa League contro il Cska Sofia, Okaka si era preso addirittura qualche buu. Un episodio odioso, a cui Okaka non aveva dato risalto. Ieri ha messo un mattoncino nella storia di questo campionato e, forse, anche della sua carriera.

Il risultato è giusto perché la Roma ha avuto molte più occasioni e perché Gianluca Curci ha fatto la classica partita da ex. Ha parato tutto il parabile e, per batterlo, Riise e Okaka sono dovuti ricorrere a due prodezze. Il Siena, però, allo stesso modo, avrebbe meritato il pareggio perché, come già a San Siro con l’Inter, ha mostrato un gioco da zona Uefa, non da probabile retrocessione. La buona sorte della Roma è stata figlia della sua applicazione sul campo.

La sintesi di Claudio Ranieri, in questo senso, è stata perfetta: «La mia squadra ha comprato il biglietto della lotteria? Sì, ma se non lo compri, non vinci mai. Bisogna crederci sempre. Io posso aiutare un giocatore a tirare fuori il 5% di voglia di vincere, non posso dargli di più. Certe cose o le hai dentro o non ce l’hai».

Non è una Roma infallibile, ma ha un carattere che in Italia, forse, ha solo l’Inter di Mourinho, che, però, può pescare in un serbatoio infinitamente più capiente. Se mancassero Eto’o, Milito e Sneijder, lo Special One potrebbe comunque far giocare un attacco con Pandev e Balotelli.