La penna degli Altri 22/02/2010 10:06

Nove punti sono di Vucinic!



NELLE COPPE - Vucinic ha segnato 10 gol in questa stagione. E’ difficile va­lutarne l’incidenza nelle coppe, so­prattutto quando le partite si giocano con un’andata e con un ritorno. In ogni caso, più che decisivo è stato il suo timbro contro il Basilea: gol, due punti e qualificazione ai sedicesimi di Europa League conquistata. Vedremo se, a posteriori, sarà stata fondamen­tale anche la magia di giovedì scorso contro il Panathinaikos. Dipende dal­la Roma, tra tre giorni all’Olimpico. In Coppa Italia, infine, Vucinic è an­dato a bersaglio contro la Triestina (3-1, rete non decisiva) e contro l’Udi­nese ( 2- 0, gol in sospeso aspettando il ritorno della semifinale).



FELICITA’ - Tornando all’attualità, il gol al Catania è stato un concentrato di talento e opportunismo. Vucinic ha letto correttamente la traiettoria del calcio d’angolo di Menez e si è fionda­to sul pallone, mica faci­le, con una coordinazio­ne splendida. Capuano, il suo marcatore, non ave­va ancora capito l’azione quando il pallone era già finito in rete. Vucinic ha festeggiato indicando la tribuna d’onore, dedi­cando il gol al procurato­re Alessandro Lucci che nelle ore precedenti alla partita aveva previsto un momento del genere.



RABBIA - Ma la partita di Vucinic non è stata soltanto nel gol da cen­travanti. Vucinic ha an­che pressato gli avversa­ri, creato spazi per gli inserimenti dei compagni. E nel finale è andato a di­fendere sui calci d’angolo del ­nia, respingendo un cross pericoloso nell’area romanista. Per questo, for­se, è arrivato sfiancato agli ultimi mi­nuti, tanto da suggerire a Ranieri la sostituzione con Julio Baptista. E per questo, forse, non ha sfruttato a dove­re un lancio di , poco preci­so ma comunque efficace per colpa dei difensori del Catania che non era­no stati in grado di contenerlo. Vuci­nic è rimasto fermo, senza più ossige­no, e si è beccato le parolacce del compagno- amico. Parolacce a cui ha risposto a tono. Niente di grave: al fi­schio finale e Vucinic, due ragazzi di 26 anni, si sono abbraccia­ti calorosamente. « Ogni tanto ci insul­tiamo ma è tutto normale » ha chiari­to . Quando la Roma vince sono contenti tutti.