La penna degli Altri 22/02/2010 11:12

Montali ha abbattuto il «muro»

Anche merito di uno spirito di gruppo che Montali ha contribuito a cementare. A Trigoria c’era un muro divisorio negli spogliatoi, una spe­cie di ghetto per i calcia­tori accessori, quelli che non giocano mai.

Il nuo­vo dirigente ha chiamato subito gli operai per eliminare le di­scriminazioni architettoniche: "E’ ve­ro. Quel muro c’era. L’abbiamo butta­to giù in due ore. Non so se sia una delle chiavi dei nostri successi. Però l’episodio è reale" . E per uno abituato ad abbattere i “muri” dei giganti del volley, è stata quasi una barzelletta.

Piedi per terra. Perché la Roma ha bisogno di tutti e soltanto con l’aiuto di tutti può arrivare in cima alla monta­gna. Montali era guardato con sospet­to qualche settimana fa, quando aveva fissato in due anni l’obiettivo scudet­to. Adesso c’è persino la sensazione che la squadra abbia anticipato i tem­pi:

"Siamo molto contenti. Il nostro campionato è al di sopra delle aspet­tative. Stiamo lavorando bene. I tifosi possono tornare a sognare, è bello e giusto che sia così, ma noi rimaniamo con i piedi per terra" .

Nemmeno un languorino da rimonta? Cinque pun­ti dall’Inter non sono un distacco impossibile a tredici giornate dalla fi­ne:

"Noi dobbiamo solo lavorare, lavorare, lavo­rare. Serve impegno, vo­glia di migliorarsi sem­pre. E’ inutile pensare ad altro. Il cam­pionato è ancora molto lungo". Sulla partita con il Catania dice: "E’ una vit­toria molto importante perché è venu­ta in un momento delicato. Non tanto riferito alla sconfitta di Atene, che nel­l’arco di una stagione ci può stare, ma alle molte assenze. Sono mancati al­l’ultimo momento Mexes e Pizarro ma la squadra ha risposto in modo molto professionale. Come sempre del resto".