E non si tratta soltanto di sentimenti, ma anche e soprattutto di calcoli. In questo turno, pur nell’assenza della

nostra squadra, c’è un risvolto giallorosso e il dibattito è aperto: ci conviene vedere l’Inter ai quarti o a casa?

Paradossalmente la Roma può trarre vantaggio da entrambe le situazioni. Se Mourinho passa il turno è ovvio

che ne risentirà il suo campionato, l’andata dei quarti di finale si giocherebbe tre giorni dopo la partita contro di

noi e il ritorno a ridosso del match con la Fiorentina al Franchi. Così la fase cruciale della serie A coinciderà con quella più calda della Champions.

Ma se Carletto dovesse fare il suo dovere battendo gli ex rivali di Milano allora le gambe dei nerazzurri saranno meno pesanti, ma l’animo assai più angosciato. Un’eliminazione vorrebbe dire che il profeta manettaro portoghese neanche quest’anno riesce a fare niente più di Mancini, insomma la normale amministrazione. A quel punto i nervi potrebbero saltare ulteriormente, d’altronde proprio le sconfitte contro il Liverpool nel 2008 misero a repentaglio uno scudetto praticamente già vinto e conquistato solo con gli “aiutini” (eufemismo rubato a De Rossi) e a un missile di Ibrahimovic a Parma.

E viste le sceneggiate di sabato scorso, il clima già non dev’essere un granché. Quel mix di vittimismo e arroganza ha uno scopo preciso: l’impunità. Noi ci auguriamo altri Tagliavento, altre schiene dritte per le prossime giornate, ma è inutile nascondere che alzare la tensione anche quando hai in mano lo scudetto da mesi è una tattica burina, ma forse redditizia.