La penna degli Altri 18/02/2010 10:24

Mai sconfitti in casa loro. Lì Ranieri è al suo esordio

D’altronde, diciamocelo francamente, anche se la squadra giallorossa è stata la prima formazione italiana a conquistare un trofeo continentale (la Coppa delle Fiere del 1961), poi in campo europeo non ha mai raccolto moltissimo e se cominciasse a farlo diventando la prima squadra vincitrice della prima Europa League della storia sarebbe bellissimo. Per riuscirci, però, la Roma dovrà superare subito la partita odierna, che definire ostica è poco. Da quando esistono le coppe continentali, infatti, la trasferta in Grecia è stata sempre considerata poco auspicabile, sia che ci si chiami Roma, che Real Madrid o Milan o o Manchester United, o Bayern Monaco. Andare a giocare nella penisola ellenica significa comunque doversi preparare ad affrontare un viaggio che nasconde sempre mille insidie, prima tra tutte l’ambiente. Il clima infuocato che in genere si trova negli stadi di Atene e dintorni, infatti, riesce spesso a rendere ancora più forte la squadra di casa, letteralmente trascinata dai suoi tifosi ad imprese che, in trasferta, raramente le riescono. Non a caso le formazioni greche ottengono i loro risultati migliori sempre quando giocano tra le mura amiche, mentre lontano da esse rimediano spesso delle figuracce.

Ecco perché, nonostante il Panathinaikos sia una formazione da giudicare tecnicamente alla portata dei giallorossi, a questi ultimi sarà richiesta una prestazione senza pecche né presuzione. Pensare di andare lì a fare un sol boccone degli uomini in maglia verde sarebbe sbagliatissimo. Ma Ranieri è un vecchio lupo che nelle coppe ha sempre navigato moltissimo e bene, dunque sa meglio di chiunque altro quali e quante insidie si nascondano nella gara di oggi, anche se sarà la prima che giocherà in Grecia. In tutta la sua lunga carriera di allenatore, infatti, non ha mai affrontato una squadra di quel paese. Strano a dirsi, ma è così e forse, magari incosciamente, l’esordio da quelle parti un po’ d’ansia gliela mette, visto che ha già cominciato ad ammonire i suoi: “Nell’ultimo turno di campionato il Panathinaikos ha perso in casa con una neopromossa (il Kavala, ndr) e questo non ci voleva, perché contro di noi sarà ancora più determinato nella ricerca del risultato. Loro, poi, sono una buona squadra, con tanti giocatori di livello internazionale.

Dunque dovremo andare lì per cercare di fare almeno un gol per poi conquistare la qualificazione nel match di ritorno che giocheremo in casa”. Normalmente i greci giocano con un 4-3-2-1 che ha il suo punto di riferimento principale nell’attaccante francese Cissé, uno nel quale il talento si è spesso mischiato al carattere bizzarro. Veloce e dotato di una progressione potente, cerca di sfruttare al massimo gli spazi che gli vengono lasciati dalle difese avversarie, specie in contropiede. Il perno del gioco, però, è il brasiliano Gilberto Silva, leader del centrocampo, tenuto a riposo domenica scorsa contro il Kavala per un problema alla caviglia ma che non ce l’ha fatta a recuperare. Come colori ufficiali il Panathinaikos ha il bianco e il verde e come simbolo un quadrifoglio.

Storicamente parlando, è la squadra più importante della Grecia, anche se a contedergli questo primato è l’altra ateniese, l’Olympiacos, che ora gli insidia il primato in campionato e che la Roma ha affrontato nella del 2006-07 andando a vincere 1-0 sul suo campo con un gol di Perrotta. Era mercoledì 18 ottobre 2006 e al seguito dei giallorossi c’erano circa trecento fedelissimi e coraggiosissimi tifosi. Quella è stata una delle tre sole trasferte precedenti della “Magica” in quella terra ellenica che in generale non ha frequentato moltissimo. Oltre che all’Olympiacos, infatti, la Roma è andata a far visita solo all’Aris Salonicco e all’Aek, altra squadra di Atene. Il secondo lo incontrò in occasione del primo turno della Coppa delle Fiere 1964-65, nel quale lo eliminò in virtù del pareggio per 0-0 in trasferta e della vittoria per 3-0 conquistata nel retourn-match dell’Olimpico grazie a Tamborini, Schnellinger e Leonardi, e nella  del 2002 (0-0 lì nel girone). Il primo lo trovò nella Coppa Uefa 2005-06, dalla quale lo eliminò al primo turno subissandolo di gol all’andata (5-1 all’Olimpico il 15 settembre del 2005 con doppietta di Panucci e gol di Aquilani, e Montella) e impattando 0-0 nel ritorno giocato in Grecia, dove fino ad oggi, dunque, ha rimediato due pareggi e una vittoria senza mai uscire sconfitta. Tocchiamo ferro e apprestiamoci a vivere questa partita, che per chi è andato ad Atene è diventata anche il pretesto per visitare la à che è stata la culla della civiltà ellenistica e la vera consorella di Roma nell’età classica. Entrambe, infatti, furono le capitali per eccellenza del mondo antico. Quelle nelle quali affonda le sue radici l’intera civiltà moderna. Anche se qualcuno si ostina a pensare che il mondo è cominciato con i Celti.