La penna degli Altri 28/02/2010 09:08

L´Inter è assediata, Milan e Roma pronte alla rimonta

Leonardo invece non è in silenzio stampa e ieri ha estratto dal repertorio di quel fuoriclasse che è stato una serie di concetti che noi in Italia non ne vogliamo sapere di metabolizzare: «Nessuno vince un campionato perché ha avuto un episodio arbitrale a favore: chi vince lo merita perché è stato costante. Per questo non riesco a dare peso importante ad episodi specifici» ha infatti affermato. Niente da fare: noi non riusciamo a convincerci che l’arbitro faccia parte del gioco e non si riesce a capire perché un attaccante possa sbagliare un gol a porta vuota senza che nessuno faccia una piega (o quasi) e a un arbitro, al contrario, non sia consentito di sbagliare a modo suo, negando un rigore alla contro il Milan o al Chelsea contro l’Inter. Così se i nerazzurri fanno della tensione il loro propellente, il Milan si è portato a 4 punti dalla vetta con la forza dei nervi distesi. Nel 2010 i rossoneri hanno giocato 9 partite, vincendone 6, pareggiandone 2 e perdendo il derby: 20 punti incamerati. Oggi contro l’Atalanta ecco subito la controprova perché l’ultima volta a San Siro contro una formazione con l’acqua alla gola non è che sia andata benissimo (1-1 con il Livorno).

A Roma Claudio Ranieri è impegnato a disinfettare le ferite procurate dall’eliminazione in Europa League. Quello giallorosso è un ambiente umorale e ondivago e, come sottolinea il successore di Spalletti, «la normalità viene proprio quando puoi perdere». Certo, con un background di 7 successi consecutivi in campionato il rischio che per la legge dei grandi numeri oggi a possa interrompersi la folle rimonta scattata dopo il traumatico 2-2 di Cagliari, è reale, soprattutto in assenza di pedine-chiave del calibro di Pizarro, , Toni e (forse) Julio Sergio. Resta il fatto che nel nuovo anno la Roma ha incamerato 22 punti in 8 partite, 6 in più dell’Inter. È per effetto di questi numeri, certamente più credibili degli sproloqui verbali, che la squadra che era sola al comando, la cui maglia era nera e azzurra, adesso è un po’ meno sola. In attesa dell’ultimo sprint.