La penna degli Altri 19/02/2010 09:07

La serie della Roma si ferma ad Atene

Lo stadio è pieno di tifosi e di passione: almeno 60mila spettatori. Sembra una notte di e non della sorella minore, l’Europa League. Uno spettacolo che ci deve fare anche riflettere. Altrove il calcio è partecipazione, da noi è diventato un intrattenimento televisivo.

Ranieri rinuncia al . Le condizioni fisiche non perfette di Mexès costringono anche Juan agli straordinari. Il torcicollo (protusione discale) tormenta ancora Perrotta, in forte dubbio anche per Roma-Catania: gioca Brighi, fresco di doppietta contro il Palermo. È il segnale che i giallorossi non vogliono mollare nessuna delle tre competizioni che li vedono ancora in corsa.

Come previsto, il Panathinaikos parte forte e al 2’ sfiora il gol: prima è Juan ad anticipare Cissé (17 gol nel campionato greco) con un intervento in scivolata e poi è Julio Sergio, di puro istinto, a respingere di piede un tiro di Katsouranis deviato involontariamente da Juan. È la Roma, però, ad avere l’occasione migliore quando Riise, al 13’, esplode il solito sinistro e colpisce il palo, su cross di Motta, sfiorando il suo quarto gol nelle ultime sette partite.

Il Panathinaikos attacca e cerca il colpo da fuori, visto che con Burdisso e soprattutto Juan in area non si passa. È un forcing generoso, ma senza le stimmate della classe. Quella che ha Mirko Vucinic che al 29’, smarcato dalla prima cosa bella fatta da Julio Baptista, segna con un a giro che ricorda molto quelli del giovane Del Piero. Dieci minuti dopo si fa male Julio Sergio (problemi all’adduttore della coscia destra), al secondo infortunio stagionale. Fino a quel momento era stato tra i migliori, aggiungendo una bella parata su tiro di Ninis a quella del 2’. Entra Doni, al 44’ graziato da Cissé che, solo soletto, spreca di testa un perfetto assist di Leto.

Nella ripresa, quando tutto sembra fatto dopo il rigore di Pizarro per fallo subito da Cerci, arriva il crollo. C’è la grave incertezza di Doni sul 2-2 (come sull’1-1) e c’è una prodezza di Cissé che salta in testa a Burdisso per il 3-2. La Roma non perdeva dal 28 ottobre, a Udine. Se doveva farlo, ha scelto una sconfitta a cui si può ancora rimediare.