La penna degli Altri 05/02/2010 09:05

La Roma irresistibile ha già un piede in finale

E la finale di Coppa Italia è secca e si gioca all’Olimpico. Basta il primo tempo per dirottare la doppia sfida contro l’Udinese verso il sorriso. Vucinic e Mexès battono Handanovic e il 2-0 è il risultato che qualsiasi allenatore vorrebbe avere dalla sua parte nella prima delle due partite. Il ritorno a Udine si giocherà probabilmente il 14 aprile e, allora, molte cose potrebbero essere cambiate, ma non il risultato dell’andata. Ed è difficile prevedere una vittoria friulana per 3-0, anche se proprio l’Udinese è l’ultima squadra ad aver battuto la Roma, il 28 ottobre 2009, in campionato, per 2-1. Sembra un secolo fa. La Roma di Spalletti, nei suoi giorni di grazia, era più spettacolare, ma era anche monocorde.

Quella di Ranieri è più matura e duttile, capace di variare i ritmi della partita. L’altra era costretta a giocare sempre a cento all’ora e sempre bene per vincere, questa si è adattata presto al buon senso di Ranieri: «Con l'attacco che abbiamo, se non prendiamo gol, uno prima o poi lo facciamo di sicuro». Così, al 12', è un lancio lungo di (chiamatelo pure contropiede) a pescare Vucinic nello spazio. Coda commette il peccato mortale di non mettere il montenegrino in fuorigioco ed è troppo macchinoso per recuperarlo in corsa. Piatto , preciso, e 1-0. La gara si mette così come Ranieri sperava.

L’Udinese non si può più chiudere. Tanto meno quando Mexès, di testa in secco anticipo su Zapata, segna il 2-0 su punizione tirata tesa da Pizarro. Era stato ancora Vucinic — e ancora sullo stordito Coda— a procurarsi il fallo di pura agilità e tecnica. L'Udinese non è stata quasi mai capace di impensierire davvero la Roma. Fuori fase i due centrali difensivi; irriconoscibile D’Agostino, che sembra essersi completamente perduto dopo l’illusione di andare alla quest’estate; non al top e fumoso Di Natale.

L’unico ad avere qualche accelerazione è stato il piccolo cileno Sanchez, non a caso capace di far venire i brividi a Doni nel finale di primo tempo (tiro fuori di poco) e a metà ripresa (con il romanista costretto a un’uscita decisiva). Troppo poco per impensierire una Roma arrivata al diciottesimo risultato utile consecutivo, conteggiando le tre competizioni nelle quali è ancora impegnata. La trasferta di Firenze sarà una prova molto impegnativa, contro un’avversaria di qualità, che deve vincere a tutti i costi per accorciare il distacco in classifica. Ma questa Roma, ormai, non ha più paura. Ieri ha ritrovato anche un pezzetto di , ancora indietro fisicamente ma sempre delizioso quando tocca palla. Anche da fermo.