La penna degli Altri 25/02/2010 11:21
Italpetroli-Unicredit ai ferri corti: l'istituto pensa alla denuncia del collegio

Inoltre Unicredit aveva chiesto a sindaci e revisori di giustificare la firma sul bilancio avvenuta dopo la richiesta inoltrata dalla stessa banca di piazza Cordusio di annullare il piano di ristrutturazione del debito di Italpetroli per via del mancato pagamento di due tranche.
Martedì Rosella Sensi, numero uno della holding, affiancata dal professor Agostino Gambino, ha risposto alle contestazioni, sottolineando che per il pagamento del debito e per il piano di dismissioni, la holding sta procedendo come previsto. Lo scontro è stato soprattutto quando la Sensi ha accusato Unicredit di anatocismo, di calcolare cioè gli interessi sugli interessi. In base alle accuse, il debito da 325 milioni sarebbe lievitato di circa 70-80 milioni per questo meccanismo sugli interessi. Lo scontro adesso dovrà essere risolto dal collegio dei sindaci.
Ma le vie duscita in questa vicenda per Unicredit possono essere solo due. La prima passa per una possibile ricapitalizzazione, operazione a cui Unicredit non si sottrarrebbe; la seconda è invece legata allasset di maggior valore di Italpetroli: la As Roma. Dismettere immediatamente la società giallorossa, che tra laltro negli ultimi mesi ha visto crescere il proprio valore, potrebbe risolvere molti dei problemi finanziari della holding di casa Sensi, andando a coprire parte delle perdite. Nessuna linea morbida, dunque.
Proprio per dimostrare che non esiste possibilità di inciucio, Unicredit è pronta a passare alle vie di fatto. I legali della banca stanno infatti valutando una denuncia (ex art. 2409 del codice civile) nei confronti del collegio dei sindaci, avanzando unazione di responsabilità.