La penna degli Altri 03/02/2010 08:43
Io? Me la gioco e me la godo pure

tempestarmi con domande grottesche. Telefonata di ieri: ...dottor Catalani disturbo?. Sì, ma dica e... svelto. ...non so se ha visto la prima pagina di oggi. E allora? Allora vorrei che lei per il giornale di mercoledì, mi dicesse da che parte sta, giochiamocela o godiamocela....
Gli ho subito chiuso il telefono in faccia, come meritava, ma essendo anche io padre ho pensato che anche lui ha dei pargoli da sfamare e colto da un momento di insolita bontà ho deciso di accontentarlo.
Giochiamocela o godiamocela. Tutte e due, e non mi faccio Pilato, ma non vedo perché una debba necessariamente escludere laltra. Se mentre gioco mela godo? Domenica con il Siena nel mio posto da tribuno me la sono giocata per novanta minuti e me la sono goduta per il resto della giornata, prima di essere sopraffatto dal sonno notturno. Poi si é fatto giorno e la mattina appena sveglio me la godevo ancora. E anche vero che nella vita non é sempre così. Nella vita di tutti i giorni spesso vale lopposto, te la giochi molto e te la godi meno, pochi fanno eccezione. Ma la Roma non é un lavoro, né una donna, é un amore palindromo, da dove lo guardi, come lo giri, come lo metti è sempre la Roma. Tutto è una fatica e non sempre ottieni le soddisfazioni desiderate. La Roma non è un lavoro, non è una donna, dunque non vale neanche il vecchio detto che le riguarda e cioè che vanno possedute da vive e sposate da morte.
La Roma la sposi dal primo vagito e te la porti in tomba. Dunque concordo con i contendenti. Sono per il raziocinante Fuccillo, timido calcolatore e segugio del susseguirsi dei fatti ma non posso non essere fedele alla storia che scrive con la penna del professore. Fulvio é un vero romanista. Lo conosco da trenta anni e ci siamo sempre voluti benissimo. Ho imparato a leggere e a scrivere grazie a lui e al grande Colalucci, ma da Fulvio ho acchiappato anche nel quotidiano e lui... é un godurioso come pochi. Uno che ama godere a Roma non può essere della Lazio, al limite gli conviene scegliere un altro sport.
Dallo zio Fulvio (come sempre lho chiamato) ho appreso larte dellonanismo giallorosso e non solo. Ecco spiegato il perchè se a noi ce capita una pippa gli vogliamo bene lo stesso... é di famiglia. Il lunedì dopo la vittoria siamo tutti come il Caruso Pascosky di Nuti, chiusi al bagno con Il Romanista... giù a daje come matti. Lo so lelogio della masturbazione non é da buon cattolico, né da scrivere su un giornale sportivo, ma se vince la Roma o la Lazio va in B, chi di voi cari lettori, non se fa na pippa?