Il primo ballerino non ci sarà per un po’ (neanche tanto), ma il sirtaki continuerà a suonare. Cosa fare nel frattempo? Affidarsi a Doni, cercando di recuperarlo, o affossarlo scegliendo Lobont, che una lustratina alle scarpe da ballo l’avrà data: è il dilemma di Ranieri. Julio Sergio. Sarà fuori per 5-10 giorni secondo gli accertamenti di ieri. Appena atterrato a Fiumicino, si è fiondato direttamente al Policlinico Gemelli. «Gli esami diagnostici hanno evidenziato una elongazione del ventre muscolare dell’adduttore lungo della coscia destra», ha recitato la nota. Un infortunio, quindi, non grave.

Sicuramente niente Catania e ritorno col Pana. C’è qualche speranza per Napoli, anche se il 28 febbraio è proprio sul filo, mentre non ci dovrebbe essere problema per il Milan, il 6 marzo all’Olimpico. Intanto la Roma dovrà affidarsi a qualcun altro. Doni. Sarebbe la soluzione naturale, in una situazione normale. Ma quella attuale non lo è. Non è un mistero che Doni non sia felice della piega presa da questa stagione. La sensazione è che le strade della Roma e di Doni si divideranno a fine campionato.

A giugno, però, manca parecchio. Il salvabile deve essere salvato, per questo contro il Catania potrebbe toccare al brasiliano. «Sono preoccupato dal non giocare tanto», ha detto il diretto interessato prima di imbarcarsi sul volo di ritorno da Atene, «e mi preoccupa anche il subentrare in corsa. Non è stato facile entrare a freddo. Sul primo gol non dovevo uscire, sugli altri non credo di avere colpe. Non ho paura degli eventuali fischi dell’Olimpico, ho giocato quattro anni da titolare».

Ieri però il giocatore ha parlato con Ranieri e Montali avviandosi così a grandi passi verso una maglia da titolare. Gli altri. Malumore per Mexes, escluso a Atene davanti un emissario della nazionale francese. Toni dovrebbe rientrare lunedì, in tempo per Pana e Napoli. Perrotta è in dubbio per domani causa torcicollo. Totti ha smaltito l’influenza, adesso dovrà risolvere i problemi al ginocchio. Si rivedrà in campo non prima di Napoli. Forse dopo.