La penna degli Altri 15/02/2010 11:27
Il mio io-diviso tra il gol di Troja e quella Magica Roma del 1983

Ricordo il primo sole della mia prima partita di calcio, alla Favorita. Era la fine degli anni Sessanta. E ricordo anche il tuffo di testa di Tanino Troja contro quel Cagliari apparentemente imbattibile che poi si portò a casa lo scudetto: 1-0, una delle due sole sconfitte per il magnifico Scopigno. Gioivo, bambino sugli spalti, mangiavo
ghiaccioli e, come tutti, pane e panelle e cedri. Poi vennero gli anni adulti, decisamente bui per i rosanero. La Favorita divenne un po meno favorita, il tifo si diradò, quasi si estinse. Molti miei amici scelsero una seconda squadra, spesso la Juve, alcuni lInter, da tenere nel cuore in attesa che i rosanero risorgessero. Poi giunse il baratro della C1. Era il 1983. Quello stesso anno mi trasferii a Roma. Non so se mi spiego.
Falcao, Pruzzo, Di Bartolomei, Nela, Conti Trovai una città pervasa da gioia dionisiaca. E io mi abbandonai spensierato al tifo giallorosso. Lingresso al 'Messaggero', tre anni dopo, rese definitivo un amorazzo transitorio. Tutto bene per un certo numero di anni, con il presidente della mia Roma che compra a un certo punto, nel 2000, il mio Palermo. Nessun derby del cuore allorizzonte, anzi. Laffratellamento. Scudetto nostro nel 2001, benedetto 17 giugno. E il Palermo era ancora lì, sottacqua. Nel 2004, invece, ecco irrompere sulla scena lo psichiatra, il professor Laing: il Palermo torna in A dopo la bellezza di 31 anni. Molti di noi, espatriati con lantico amore rosanero in un angolo del cuore, ci ponemmo grossi e angosciosi interrogativi. Gianni Riotta, anche lui palermitano e tifoso interista, attuale direttore del 'Sole 24 ore', intervistato sulla questione dalla 'Gazzetta', confessò che in caso di necessità non avrebbe esitato a tifare nerazzurro. Ma se quei tre punti non fossero proprio serviti, magari un bel pareggio
Ecco, il retroscena è tutto qui. La scena è invece allOlimpico, laltra sera. Davanti al televisore con i miei figli giallorossi e con un mio nipote, grande tifoso rosanero. Scissione pura. Esultanza contenuta. Tutta interiore. Rispetto per gli sconfitti. Daltronde in questo caso vale la legge di Riotta: quei tre punti a noi servivano moltissimo, Dio solo sa quanto. Non cè niente di male. No? (Tanino Troja, ti prego, perdonami).