La penna degli Altri 25/02/2010 12:31
Il calcio al fischio finale. La Roma tra i club "virtuosi"
Un messaggio che, piu' volte, il presidente della Uefa, Michel Platini, ha inviato ai numeri uno dei grandi club, senza mai ricevere un cenno di adesione".
La situazione del Manchester United è emblematica: "Il Manchester United di Malcolm Glazer, il club piu' ricco al mondo per valore economico complessivo, ha tirato un sospiro di sollievo solo dopo essere riuscito a ristrutturare il proprio debito con un'operazione finanziaria di tutto rispetto, mai tentata prima da un club di calcio. Grazie infatti all'emissione di un bond da 500 milioni di sterline della durata di sette anni i campioni d'Inghilterra pagheranno, nelle prossime stagioni, meno interessi sul totale dei debiti. Un maquillage finanziario che potrebbe non essere sufficiente, costringendo alla fine l'attuale proprieta' a passare la mano al migliore offerente. Nell'ultima stagione i Red Devils hanno messo a segno un risultato positivo di bilancio solo grazie alla cessione dell'asso Cristiano Ronaldo, venduto per 90 milioni di euro al Real Madrid, altrimenti altri 38 milioni di euro di perdite si sarebbero aggiunti allo stock gia' pesantissimo di 800 milioni di debiti".
In Inghilterra sono diversi i club in difficoltà: "altri club inglesi hanno pensato di utilizzare un sistema piu' semplice, ovvero convertire il proprio indebitamento in azioni". Tra questi il "Chelsea che ha trasformato l'esposizione finanziaria che aveva nei confronti del suo stesso proprietario, il magnate russo Roman Abramovich (pari ad oltre 900 milioni di euro di debiti), in nuove azioni. In pratica Abramovich ha azzerato quasi un miliardo di debiti rimettendoceli dal suo patrimonio personale. Il Chelsea e' una societa' che perde, ogni anno, decine di milioni di euro e, senza un freno alle spese, nell'arco di poche stagioni si ritrovera' di nuovo con un'esposizione finanziaria elevatissima. Una situazione insostenibile anche per un tycoon del calibro di Abramovich".
Il settimanale passa poi all'analisi della situazione dei club italiani: "le due corazzate Inter e Milan producono perdite per centinaia di milioni al termine di ogni stagione, conti negativi che devono poi essere ripianati da aumenti di capitale sottoscritti dai presidenti-proprietari. E se Moratti finora ha aperto il portafogli generosamente, si sa che invece Berlusconi e' sempre piu' frenato dai figli, poco entusiasti di gettare soldi nel pallone. In serie A tra i top club solo la Roma e la Juventus (entrambe quotate in Borsa), tentano di seguire una strada di contenimento dei costi, non potendosi permettere di investire ulteriori soldi e non essendoci, al momento, alcuna cordata pronta a rilevarle".
Ingenti i debiti dei club in Germania con il caso Schalke04, arrivato a 280 milioni di debiti, il 45 per cento di tutto il rosso della Bundesliga (pari a inizio stagione a 610 milioni di euro). Cifre elevate, ma inferiori, per esempio, ai 3,5 miliardi della Premiership britannica o ai 2 miliardi circa della serie A tricolore.
Anche nel calcio spagnolo la situazione è critica. Ai grandi club come Real Madrid e Barcellona, i cui debiti per ora sono garantiti dalle banche, si affiancano realtà come il Valencia o l'Atletico di Madrid, rispettivamente con un indebitamento pari a 3,5 volte e a 3,8 volte il fatturato.
"Sempre a proposito di debiti - conclude L'Espresso -, molte societa' sono esposte verso il sistema bancario non per gli investimenti effettuati, che in prospettiva potranno portare maggiori ricavi (come l'ampliamento di stadi o la costruzione di nuovi centri polifunzionali), ma per una scorretta gestione della spesa corrente. Un comportamento, quest'ultimo, che in prospettiva non lascia spazio ad altra soluzione che il fallimento o, finche' regge il giochino, al passaggio di mano di una squadra da un patron all'altro. Praticamente l'unica figura che oggi garantisce, quale che sia il mercato di appartenenza, la sopravvivenza all'interno di un sistema sempre piu' colpito dalla perdurante crisi economica".