Un anno fa: andatura da fenome no fino al 13 dicembre, sette reti senza fare sconti a nessu no - alla Roma, alla Fiorentina, al Palermo, alla Juventus, all’Atalanta, al Cagliari e al Lecce: alle grandi e alle pic cole, insomma - e poi, l’oblio i tormenti di un inverno geli do, uno scatto d’ira a Verona che gli costa un rosso e due turni di squalifica, prima di scuotersi con l’Udinese e con il Palermo, a capo dell’enne sima astinenza, stavolta di quarantanove giorni. E que st’anno: partenza lanciatissi ma, tre reti in tre giornate, poi doppietta al Siena e alla Juventus e rigore spaccasfida con il Chievo, guarda un po’ il 20 dicembre, un pacco di Natale che nasconde uno stop prolungato, 67 giorni domenica scorsa.

Cose da Hamsik, nella buona e nella cattiva sorte: ma Christian, che intanto ha arricchito la casa, attende la dedica e al papà la voglia matta di far gliela in diretta tv dal campo cresce di giorno in giorno. Il primo anno, fu una girata maligna dal vertice sinistro dell’area di rigore che contribuì a confe zionare un 4-4 spettacoloso; il secondo anno, rovesciata strappapplausi per un 1 a 1 niente male: niente male il passato, ma ora il futuro che bussa alla porta, è quel desi derio sano di Europa (di Champions?), è quella sma nia di arrivare al Mondiale da star. Nove gol il primo an no, nove gol pure il secon do, e al terzo, già otto, ma da un pezzo, da quel dì in cui Hamsik ha confessato un piccolissi­mo traguar do: "Mi piacerebbe approdare in doppia cifra: ci sono andato sempre vicino, sarebbe bello stavolta arrivare e superare quota dieci".