Insomma, meno proteine e più carboidrati, come vuole una sana dieta mediterranea. Meglio, calabrese. Perché è

grazie ad un centro fisioterapico in provincia di Cosenza (Fisiotonik, diretto da Luigi Novello, che lo ha corretto anche nei difetti posturali, ndr) che Juan sembra aver trovato la soluzione ai propri problemi muscolari. Meno infortuni, quindi, ma anche meno recuperi affrettati, che troppo spesso lo costringevano, almeno fino allo scorso anno, a prolungate assenze dal terreno di gioco. In aggiunta, c’è anche l’aspetto comportamentale. Decisivo sembra essere stato, a metà novembre scorso, l’avergli negato di raggiungere la propria nazionale

(il parere favorevole fu concesso in quell’occasione al solo Doni, ndr), inchiodandolo a precise responsabilità

nei confronti dei propri tifosi.

Una scelta di Gian Paolo Montali, condivisa da tecnico e società, che ha certamente dato i suoi frutti. Il giocatore ha ritrovato infatti anche la stima e l’apprezzamento dei compagni ed è oggi più che mai integrato nel gruppo. Quanto poi sia importante il suo apporto in campo, è quasi superfluo sottolinearlo. Non è forse un caso che da quando è tornato ad essere un punto fermo del reparto arretrato (mai in passato aveva giocato così tante partite consecutivamente), il conteggio dei gol subìti dalla squadra sembra quasi essersi fermato, fino a occupare l’attuale quarto posto tra le migliori difese del campionato. Dalla gara con l’Atalanta, nel giorno del suo rientro, la Roma in campionato ha giocato 12 partite, vincendone 10 e subendo solo 6 reti. Un rendimento, il suo, che oscilla mediamente tra il 7 e il 9 sulle pagelle, tanto sono impeccabili le sue prestazioni. Mai una sbavatura o un’entrata fuori posto. Con quella naturalezza, quasi da gazzella, che gli è propria e che fa sembrare semplici anche gli interventi più difficili. Insomma, chi l’avrebbe mai detto che un bel piatto di rigatoni…