La penna degli Altri 04/02/2010 10:02

Con Zeman così come con Conti. Udinese superata solo soffrendo

importante quanto la gara di campionato che aspetta la Roma domenica sera a Firenze, ma per noi si tratta di un clamoroso errore di valutazione. Alla Coppa, infatti, bisogna mirare assolutamente per infoltire la bacheca di Trigoria e per cucirsi sulle maglie quella benedetta stellina d’argento che diventerebbe subito motivo di grande orgoglio e spinta eccezionale per andare immediatamente ad acquistare le casacche della prossima stagione da essa impreziosite. Senza dimenticare che la finale unica dell’Olimpico va sempre considerata come un appuntamento da non perdere specialmente per la Roma, che qui, nell’ultima gara della Coppa, ha già conosciuto due trionfi su due.

Il primo nella finale vinta ai rigori col Torino nel 1980, dalla quale prese il via la straordinaria parabola dell’era Viola. Quella sera sui tiri dal dischetto Tancredi fece il mostro,  consacrandosi a livello nazionale come uno dei migliori portieri emergenti del campionato.



Sui suoi guanti sbatterono i palloni calciati da Graziani, Pecci e Zaccarelli e la Coppa fu della Roma, che Viola e Liedholm stavano ricostruendo dalle fondamenta per riportarla al ruolo di grande tra le grandi del nostro calcio che da sempre le compete per storia, censo e tradizione. Il secondo, invece, è quello più recente del 24

maggio 2008 sull’Inter, battuta 2-1 con i gol di Mexes e Perrotta
alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Per la Roma fu la nona Coppa Italia della sua storia, quella che tutti ci auguriamo possa fare da preludio alla decima, per arrivare alla quale, però, bisognerà passare anzitutto sull’Udinese, che non va assolutamente sottovalutata. Non dimentichiamo, infatti, che una settimana fa ha eliminato dalla competizione il Milan andando a vincere in casa sua e che fin dall’inizio della stagione in casa friulana si è detto di puntare alla Coppa per avere la via di accesso più breve al ritorno in Europa. Certo, ora la classifica dei bianconeri piange, con la zona salvezza che li vede protagonisti di una corsa un po’ affannata al pari di Atalanta, Lazio, Catania, , Livorno (il Siena sembra spacciato). Ma ciò non significa che stasera gli uomini di De Biasi arriveranno all’Olimpico con la testa già all’impegno casalingo di domenica col ,

nel quale gli saremmo grati se ci facessero un favore.

Dunque occhio, anche perché pure i precedenti di Coppa contro di loro ci dicono che per eliminarli abbiamo sempre sofferto. Così fu, ad esempio, nella doppia gara degli ottavi di finale della stagione 1997-98, che al contrario di quanto accade oggi venne giocata in autunno, con l’andata a Udine e il ritorno a Roma. Il 15 ottobre del ’97 in Friuli i giallorossi, allora allenati da Zeman, faticarono moltissimo per strappare quel

pareggio che lasciava loro aperte le porte alla qualificazione, da strappare nel match di ritorno dell’Olimpico. Finì 2-2 con le reti di Locatelli al 28’, al 65’, Bierhoff al 79’ e Gautieri all’82’. Poco più di un mese dopo, il 20 novembre, la Roma riuscì a disfarsi dei friulani nella Capitale grazie a Paulo Sergio (in rete al 23’) e Delvecchio, che al 51’ rese inutile il momentaneo 1-1 siglato da Poggi al 46’. Ma quanta fatica! Nei quarti, poi,


vennero le sconfitte con la Lazio, che in quella stagione fu baciata dalla grazia.

L’altra volta che incontrammo l’Udinese in Coppa è molto più recente, visto che risale alla stagione 2004-05, quella per noi disgraziatissima dei quattro allenatori: Prandelli per la preparazione estiva, Voeller per l’inizio del campionato, Delneri per la fine dell’autunno e l’inverno, Bruno Conti per la primavera e l’estate. Con quest’ultimo la Roma era riuscita a superare i quarti di Coppa eliminando la ai rigori in casa sua, nella notte che sembrava dover consacrare il giovane Curci (quello che domenica scorsa ha fatto Batman tra i pali della porta del Siena) come era accaduto a Tancredi nell’80. In semifinale, dunque, i giallorossi si ritrovarono davanti l’Udinese di Spalletti, che nel match di andata giocato all’Olimpico l’11 maggio del 2005 strappò un sorprendente 1-1 grazie alla rete con la quale all’84’ Bertotto pareggiò il gol segnato da Mexes al 36’. Per la Roma, che si credeva di trovare la strada spianata verso la finale, fu una specie di doccia scozzese, dalla quale, per fortuna, si riprese la settimana dopo andando a vincere in Friuli per 2-1 al termine di una partita tiratissima e decisa immancabilmente da , che all’81’ segnò il gol qualificazione dopo che Mancini (21’) e Di Natale (57’) avevano fissato il momentaneo 1-1. Poi i giallorossi persero la Coppa nella doppia finale con l’Inter, che sarebbe stata la prima delle quattro consecutive contro i nerazzurri. Due perse, le prime, e due vinte, le ultime.

Quelle indimenticabili del 2006-07 e del 2007-08. E ora è il momento di riprovarci. La Coppa ci aspetta, non facciamocela sfuggire.