La penna degli Altri 21/02/2010 12:24

Catania in B, perchè no?

Secondo o terzo posto, infatti, non cambierebbero assolutamente nulla dal punto di vista di questo traguardo, il quarto posto, poi, che ci costringerebbe ai preliminari, è lontano 8 punti, e se riteniamo così arduo recuperarne 7 all’Inter, coerenza obbliga a pensare sia altrettanto improbabile che  e Sampdoria possano avere le stesse difficoltà nei nostri confronti. Quindi il solo interesse che ci coinvolge in questo finale di torneo è quello di vedere se sia possibile avvicinarci ancora alla vetta in attesa dello scontro diretto del 28 marzo. Ce la farà, però, questa Roma, a riprendere subito la marcia trionfale delle ultime settimane? Molti temono che la Magia sia finita, e che il campanello d’allarme suonato proprio da Ranieri (che dopo e Palermo si era lamentato dei troppi tiri in porta subiti) fosse un allarme reale camuffato fino ad oggi solo dalle strepitose parate di Julio Sergio. Se tutto questo fosse vero, allora dovremmo ridimensionare la bravura del mister o il ritorno in pianta stabile di Juan, ai quali avevamo dato il merito di aver saputo finalmente registrare una difesa colabrodo. Io direi che la verità sta come sempre nel mezzo, senza dimenticare però che i tanti gol subiti dipendono da tutti i reparti, a cominciare dall’attacco che sa gestire male i contropiede, causando sempre pericolose ripartenze, proseguendo col centrocampo che, evidentemente in fase di interdizione è meno abile di quanto si pensi, fino ad una difesa non così pronta a non concedere spazi agli avversari. Insomma, qualcosa è da rivedere se certe spiacevoli situazioni tendono a ripetersi. 

“C In cima a tutto, poi, c’è il caso Doni, sicuramente il maggior responsabile di quanto accaduto contro il Panathinaikos, ma troppo superficialmente indicato come unico Capro Espiatorio dalla tifoseria romanista. E’un errore attribuire ad una sola persona tutte le colpe: questo è un modo superficiale di vedere le cose che vanno considerate sempre nel loro insieme. Doni attualmente non vale Julio Sergio, ma cosa vogliamo fare? Massacrarlo di fischi se Ranieri deciderà di farlo scendere in campo anche contro il Catania? Non credo sia il modo migliore di agevolare una squadra che oggi dovrà cercare a tutti costi la vittoria contro avversari che lottano per salvarsi col coltello tra i denti. Pensiamo a vincere quindi, poi, magari a fine stagione, ognuno andrà per la propria strada. In chiusura vi confiderò una cosa: durante queste settimane, oltre alle vicende della nostra Roma, siamo stati interessati da una possibile retrocessione della Lazio su cui nessuno di noi avrebbe versato fiumi di lacrime. Posso aggiungere che non mi dispiacerebbe neppure quella del Catania? Ho avvertito troppa ostilità in queste ultime stagioni per non sperare di poter evitare una trasferta che ormai per noi è diventata proibita in ogni senso. Tra qualche anno, invece, con gli animi rasserenati, sarebbe bello tornare a far visita ad una à ricca di arte e di cultura come quella all’ombra dell’Etna.