La penna degli Altri 14/02/2010 09:20
Brighi e l´ex Bovo regalano alla Roma la domenica perfetta
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In tutti e due i casi (de)merito di uno stralunato Bovo, ex in vena di regali. Al 33 ha incornato nella sua porta una volée di Brighi, servito svelto da Totti su azione di calcio dangolo. Al 7 della ripresa ha riportato tra i cannonieri Julio Baptista, non liberando un pallone che sembrava semplice davanti alla sua porta e permettendo a Brighi un assist per il brasiliano. Baptista non segnava in campionato dal 25 aprile 2009 (Fiorentina-Roma 4-1) e lultimo gol «porta-punti» risaliva addirittura al 15 marzo 2009 (doppietta in Sampdoria-Roma 2-2). Il risveglio del brasiliano, che a gennaio sembrava vicinissimo alla cessione allInter, è un altro simbolo di dove sta tirando il vento. Ranieri è senza Toni per altre due/tre settimane e Totti si allena giocando spezzoni di partita, quello che gli consentono linfiammazione al tendine e la forma di chi non può mai forzare a Trigoria per salire di condizione atletica.
Così Baptista, contro Fiorentina e Palermo, ha iniziato a dare un vero contributo. Ormai il gruppo giallorosso si sente in preda a una sorta di immortalità. Sfida i pericoli e ne esce sempre indenne: nel primo tempo Julio Sergio è stato bravo in due occasioni e Miccoli sciagurato in altrettante. Cè chi dice che non possa durare, ma intanto i punti in classifica sono 47 e quelli non li toglierà nessuno. «Sono soddisfatto di come sto gestendo Totti ha detto Claudio Ranieri a fine gara . Sono altri 45 minuti nelle gambe e oggi stava meglio che a Firenze. Limportante è che non abbia contrattempi e si possa allenare. Il secondo posto? Non è il break decisivo in chiave Champions League. Il campionato è ancora lungo, siamo in tanti a competere per questa piazza, per cui è importante fare punti adesso». A proposito di punti, la stagione romanista di Ranieri dice questo: 31 partite (22 campionato, 3 Coppa Italia, 6 Europa League), 21 vittorie (14, 3, 4), 6 pareggi (5,0, 1) e 4 sconfitte (3,0, 1). Fatti, non parole. Il Palermo, come detto, era partito bene e Delio Rossi ha a lungo sperato di avere in mano una squadra doro. Alla fine ha scoperto che era stagno, ma senza aver demeritato. E da uomo di spirito avrà sorriso al coro della curva Sud («Delio Rossi buttati in piscina»), memore del tuffo nel Fontanone del Granicolo dopo un derby vinto. Un filo di ironia in un calcio spesso velenoso.