La penna degli Altri 25/01/2010 08:38

Una domenica fantastica

Inevitabili e ancora più forti in una à che ti fa perdere l'equilibrio. Il terzo posto in classifica - con vista sul secondo, distante solo due punti dopo la sconfitta del Milan nel derby - è il certificato della «guarigione» romanista, il si è rifatto sotto ma e restano lontane. «A Torino faceva freddo e ho temuto di farmi male. Se fosse accaduto avrei dovuto strappare il contratto - scherza - e magari qualcuno sarebbe stato pure contento... Quando ho visto che Ranieri si girava verso di me ho avuto un brivido». Poi ci hanno provato anche i tifosi bianconeri a guastargli la serata. «I cori che ho ascoltato a Torino sono stati tra i peggiori che abbia mai sentito. Si lamentano per il mio gesto? Lasciamo perdere, mi hanno insultato per tutta la partita. Mica sono insulti solo quelli contro Balotelli. Forse nel mio caso non si chiamerà razzismo, ma il senso è lo stesso. Sissoko? È un buon giocatore ma troppo falloso. Sul rigore non ho neanche pensato al cucchiaio: Buffon è un amico, non potrei farglielo a uno come lui».

Sabato il capitano ha segnato il primo gol in trasferta ai bianconeri, «e ora mi preparo per Firenze: tra due settimane devo sfatare l'ultimo tabù». Prandelli è avvertito. Adesso il capitano si tiene stretto il suo tecnico. «Ranieri è un romano doc, un grande tecnico che si fa capire nello spogliatoio. È carismatico, ha idee chiare, sa dove vuole arrivare. Poi parla la mia stessa lingua, il "romanesco". Mi sembra un Mazzone tecnicamente più evoluto, moderno». È un innamorato dell'allenatore e dei compagni. «Juan è impeccabile, Pizarro una garanzia, Riise una forza della natura. Mi dispiace per Toni, gli auguro di tornare presto in campo». C'è il Sudafrica che aspetta.